Lavorare con la cooperativa degli ex detenuti
La svolta arriva quasi per caso, grazie a una cooperativa di ex detenuti, la Mac Servizi, situata in uno scantinato. Inizialmente Pivetti si offre come volontaria per mansioni di base. Poi, il suo impegno viene riconosciuto e la cooperativa la assume: «Facevo le pulizie, poi mi hanno dato uno stipendio di mille euro al mese. Quando ho ricevuto la prima busta paga non potevo crederci. Finalmente avevo i soldi per mangiare».
Questo passaggio rivela uno scenario inaspettato: una ex figura di spicco della politica costretta a reinventarsi lontano dai palazzi del potere.

La condanna e l’isolamento
La vicenda giudiziaria di Pivetti nasce da lontano. L’inchiesta riguarda presunte operazioni commerciali sull’esportazione di auto di lusso verso la Cina, considerate dagli inquirenti strumenti di evasione fiscale e autoriciclaggio. Da qui la condanna a quattro anni, un colpo durissimo alla sua immagine e carriera.
Alla sentenza si aggiunge l’esclusione sociale e lavorativa: «Nessuno voleva più avere a che fare con me. Mi sono ritrovata isolata, senza amici né collaboratori».
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Dal potere all’umiltà: la nuova vita di Pivetti
La storia di Irene Pivetti oggi è il simbolo di una caduta improvvisa, capace di cambiare radicalmente la vita di chi aveva conosciuto fama e responsabilità. Dalle luci della politica alle difficoltà quotidiane, fino all’umiltà di chiedere aiuto agli enti caritativi.
Il dramma umano di Irene Pivetti resta il racconto di una battaglia per la sopravvivenza, che mette a nudo le fragilità anche di chi, un tempo, aveva tutto.