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Italia, scende dall’auto per soccorrere un ragazzo caduto in scooter. Quello che gli fanno è orribile: “Davanti ai figli”

Pubblicato: 28/08/2025 10:20

Una serata qualunque può trasformarsi in pochi istanti in un dramma inaspettato. Basta un gesto di solidarietà, un intervento spontaneo per aiutare qualcuno in difficoltà, per diventare bersaglio di violenza gratuita. Sempre più spesso la cronaca racconta di aggressioni che colpiscono persone comuni, finite nel mirino di gruppi di giovani che, per noia o sfida, scelgono di trasformare le strade in teatri di sopraffazione.

Il confine tra il senso civico e il pericolo, oggi, appare sempre più fragile. Un atto che dovrebbe rappresentare un valore universale, come fermarsi per soccorrere chi è caduto o si trova in difficoltà, rischia di essere punito con conseguenze drammatiche. Un paradosso che mette in crisi la fiducia nella convivenza civile e che alimenta la paura in chi assiste a episodi di violenza urbana.

Aggressione sotto gli occhi dei figli

Questa volta è successo a Napoli, nel quartiere Fuorigrotta, dove un ingegnere di 47 anni residente a Milano è stato brutalmente pestato da una baby gang. L’uomo, Raffaele Di Giacomo, era tornato nella sua città natale per trascorrere qualche giorno di vacanza insieme ai familiari. Dopo una cena a Bagnoli con la madre e i suoi due figli, di 10 e 14 anni, si era messo alla guida per accompagnare la donna a casa.

Mentre rallentava per permettere ad alcuni pedoni di attraversare, alcuni scooter con a bordo ragazzi senza casco lo hanno sorpassato a forte velocità. Uno di loro è caduto rovinosamente a terra. A quel punto, Di Giacomo è sceso dall’auto per soccorrere il giovane, ma invece di ricevere gratitudine si è ritrovato accerchiato e aggredito con calci, pugni e caschi.

Il branco e la fuga

In pochi minuti, i giovanissimi aggressori sono passati da sei a una dozzina, colpendo senza tregua l’ingegnere ormai a terra, sotto gli occhi atterriti dei figli e della madre. Alcuni testimoni hanno cercato di fermare la violenza, ma la furia del branco è durata fino all’arrivo delle forze dell’ordine, quando i ragazzi sono riusciti a fuggire.

Di Giacomo ha riportato fratture al naso, una lesione allo zigomo e traumi diffusi, ed è stato ricoverato al Cardarelli. «Ho vissuto un incubo davanti ai miei figli – ha raccontato –. Mi domando come spiegare loro che aiutare qualcuno può trasformarsi in un pericolo».

La denuncia dei familiari

Il fratello della vittima, Sergio Lomasto, consigliere della X Municipalità in quota Movimento 5 Stelle, ha sottolineato come questa aggressione sia l’ennesimo episodio che conferma la gravità della situazione. «Da tempo chiedo più controlli – ha dichiarato –. Non è tollerabile che i cittadini siano costretti a vivere come se esistesse un coprifuoco imposto dalle baby gang».

Indagini e controlli

La polizia ha acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza posizionate vicino al McDonald’s di Fuorigrotta, primo passo per identificare i responsabili del pestaggio. Le indagini puntano a dare un volto al branco e a restituire un senso di sicurezza a un quartiere che da tempo convive con episodi di violenza.

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