A quasi ventotto anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Lady Diana resta vivido e commovente. Il suo volto, sempre illuminato da un sorriso ma segnato da uno sguardo velato di malinconia, continua a emozionare milioni di persone in tutto il mondo. Proprio a ridosso dell’anniversario dell’incidente nel tunnel dell’Alma a Parigi, la capitale britannica torna a parlare della “principessa del popolo” grazie al ritrovamento di una time capsule, una capsula del tempo che racchiude oggetti scelti dalla stessa Diana nel lontano 1991.
Una capsula per fermare il tempo
Fu Lady Spencer, come allora veniva chiamata Diana, a selezionare insieme a due piccoli pazienti del Great Ormond Street Hospital, istituto pediatrico londinese di cui era presidente, una serie di oggetti da inserire nella capsula. Il contenitore era stato sigillato con l’intento che rimanesse nascosto per almeno trecento anni, come memoria storica di un’epoca.
Il destino, però, ha voluto diversamente. I lavori di ampliamento dell’ospedale hanno reso necessario riportare alla luce lo scrigno dopo 34 anni, rivelando così al mondo intero il contenuto che Diana aveva contribuito a selezionare.
Gli oggetti scelti da Diana
Dalla capsula sono emersi simboli che raccontano molto degli inizi degli anni Novanta. Tra essi una copia del Times, un televisore portatile a batterie, una calcolatrice solare, alcune monete britanniche, dei semi d’albero e persino un cd di Kylie Minogue, particolare che ha sorpreso molti, visto il legame stretto che Diana aveva con Elton John. Non poteva mancare, infine, una sua fotografia, testimonianza diretta della donna che più di ogni altra ha saputo incarnare l’immagine di modernità e sensibilità all’interno della famiglia reale.
Il contenuto rappresenta un ritratto autentico di quegli anni, dove la tecnologia agli albori conviveva con la crescente consapevolezza ecologica, oggi più che mai attuale.
Il valore simbolico
La scoperta della capsula non ha solo un valore storico, ma anche emotivo. Restituisce uno spaccato di come Lady Diana percepisse il proprio tempo e quali fossero, per lei, gli oggetti capaci di raccontare un’epoca. Il fatto che abbia scelto di includere elementi tecnologici, accanto a semi di albero destinati a germogliare in futuro, mostra una visione attenta sia al progresso che alla sostenibilità.
Un ricordo che non svanisce
Ogni anniversario della sua scomparsa riporta inevitabilmente alla mente la sua vita e il suo tragico destino, ma anche la capacità unica di Diana di entrare nel cuore delle persone. Il ritrovamento della capsula del tempo diventa così un ulteriore tassello di memoria, un legame che unisce passato e presente, e che continua ad alimentare il mito della “principessa del popolo”.