Quasi due mesi fa, il mondo del calcio italiano è stato scosso dall’annuncio di uno dei suoi volti più amati: l’ex attaccante, oggi simbolo di resilienza, ha comunicato pubblicamente di essere affetto da un tumore. La notizia, svelata attraverso i social, ha generato un’ondata di emozioni, mettendo in luce la forza e la fragilità di un campione che non ha paura di raccontarsi.
Durante un’intervista a Il Tirreno, ha espresso senza filtri: “Il mio mondo è stravolto”. Oggi le sue giornate sono segnate da terapie, interventi e momenti di vulnerabilità. Affronta tutto con coraggio, senza nascondere la paura che accompagna questo percorso.
Dalla diagnosi alle sfide quotidiane
La lotta di un ex calciatore che ha fatto sognare generazioni si trasforma oggi in un esempio di umanità e tenacia. Le prove che deve affrontare sono dure: tra intervento di stomia e chemioterapia, la routine è un’altalena di giornate più semplici e altre insormontabili. “Navigo a vista, giorno dopo giorno – ha dichiarato – Alcuni sono più facili, altri molto più difficili”. Non ha timore a mostrare la propria vulnerabilità: “Ho paura e non ho nessun problema ad ammetterlo. Magari da fuori mi hanno sempre visto come un guerriero indistruttibile, ma sono un uomo e ho sempre avuto le mie debolezze”.
Il sostegno che fa la differenza
L’ex attaccante, mito per il Livorno e idolo anche di Bari, Lazio e Napoli, continua a ispirare il pubblico. Nonostante le avversità, è rimasto vicino alla squadra e ai suoi sostenitori. Il 22 agosto, durante la prima giornata di Serie C allo stadio Armando Picchi, ha voluto esserci, anche in terapia: “Sono arrivato con la chemioterapia attaccata, ma volevo esserci per ringraziare tutti”. Il gesto è stato un messaggio di gratitudine e coraggio, amplificato dalla presenza dello storico compagno Cristiano Lucarelli. Lucarelli, che avrebbe dovuto dare il calcio d’inizio, ha invece voluto condividere quel momento: “Mi ha detto: ‘Scordatelo, te vieni in mezzo al campo con me sennò la partita non inizia’“. Un’amicizia che va oltre il rettangolo di gioco.
La determinazione che ispira
La battaglia di Igor Protti contro il tumore al colon è un messaggio di forza e speranza per tutti. L’ex bomber si racconta senza filtri: “Io giocavo partite che iniziavano 0-0 e potevo guardare in faccia il mio avversario. Qui non lo posso vedere e sono entrato in campo in ritardo, sul 3-0 per lui. Ma le rimonte esistono. Sono qui e ora provo a recuperare questo 3-0″. Parole che racchiudono la determinazione e la voglia di non mollare mai, anche quando la vita mette di fronte gli avversari più difficili.