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Grandinata shock in Italia, auto distrutte e tetti sventrati: chicchi grandi come sassi 

Pubblicato: 30/08/2025 12:00

Le nubi si erano addensate minacciose, portando con sé un’aria pesante e un’inquietante quiete. In un attimo, il cielo si è squarciato e ha riversato sulla terra un’incredibile grandinata. Non erano i soliti chicchi piccoli e innocui; erano proiettili di ghiaccio, grandi come frutti, che cadevano con una violenza inaudita. Il rumore era assordante, un tuono continuo che risuonava sulle lamiere delle auto e sui tetti delle case.

Le strade si sono coperte di un tappeto bianco e scivoloso, mentre il paesaggio si trasformava in una scena di devastazione. Auto crivellate, parabrezza in frantumi, tetti danneggiati e coltivazioni distrutte: la natura ha mostrato il suo lato più spietato, lasciando dietro di sé un’unica scia di distruzione.

Maltempo nel Canavese: una tempesta di grandine “apocalittica”

Una violenta e inaspettata grandinata si è abbattuta sull’Eporediese, trasformando un tranquillo pomeriggio in un’esperienza quasi apocalittica. Le zone più colpite sono state Pavone Canavese e San Giovanni d’Ivrea, dove chicchi di grandine giganteschi, paragonabili per dimensioni a delle albicocche mature, hanno creato un tappeto di ghiaccio e distruzione.

L’intensità del fenomeno è stata tale da lasciare dietro di sé un paesaggio irriconoscibile, con danni che si contano a centinaia di migliaia di euro e che hanno colpito ogni aspetto della vita quotidiana, dai veicoli alle abitazioni, passando per l’agricoltura locale, cuore pulsante dell’economia di questa regione.

La tempesta ha colpito l’area con una ferocia e una velocità impressionanti. In pochi minuti, il cielo si è oscurato e ha iniziato a riversare chicchi di ghiaccio che raggiungevano i 6-8 centimetri di diametro. Il rumore assordante del loro impatto su tetti, finestre e carrozzerie delle auto ha creato un’atmosfera di terrore e sbigottimento tra i residenti, molti dei quali hanno assistito inermi alla devastazione. Le immagini che arrivano da Ivrea e dalle frazioni limitrofe, tra cui Burolo, San Bernardo, San Grato e Banchette, parlano da sole: le strade sono state sommerse da uno strato bianco e ghiacciato, mentre il suolo era ricoperto da milioni di frammenti di ghiaccio.

La furia contro i veicoli

Il colpo più duro è stato probabilmente subito dalle automobili. Le vetture parcheggiate all’aperto sono diventate il bersaglio principale di questa pioggia di ghiaccio, subendo danni gravissimi. Carrozzerie crivellate, parabrezza e lunotti posteriori distrutti o completamente crepati sono lo scenario più comune. Molti veicoli sembrano aver subito una mitragliata di proiettili, con la vernice scheggiata e la lamiera profondamente ammaccata. I costi per le riparazioni si preannunciano elevatissimi e, in molti casi, la convenienza economica a riparare le auto più vecchie è quasi nulla. Molti cittadini si sono precipitati a cercare riparo per le loro vetture in garage o sotto tettoie, ma per molti era già troppo tardi.

Il bilancio del maltempo non risparmia nemmeno il settore residenziale e, soprattutto, l’agricoltura. I tetti delle abitazioni, specialmente quelli più vecchi o con tegole in terracotta, sono stati gravemente danneggiati. I pannelli solari, sempre più diffusi, sono andati in frantumi, causando non solo un danno economico immediato, ma anche la perdita della produzione di energia. Ma è l’agricoltura, pilastro dell’economia locale, a subire le perdite più ingenti. Le coltivazioni di mais, ortaggi e frutta sono state rasate al suolo. Le vigne, che in questa stagione richiedono cure costanti e protezione, sono state devastate. I contadini, che lavorano la terra tutto l’anno, vedono il frutto del loro lavoro distrutto in un attimo, con danni che potrebbero compromettere l’intero raccolto dell’anno. La situazione è particolarmente critica in quelle aree dove la grandine ha colpito con maggiore violenza, lasciando un paesaggio desolante e arido.

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