
“Correte vi prego, non apre la porta”: poche parole, un grido d’allarme che ha cambiato il destino di una tranquilla serata a Civitanova Marche. Un episodio che fa riflettere su quanto, anche nel quotidiano, la vita possa riservare sorprese drammatiche. Ieri sera, un uomo di circa sessant’anni è stato trovato senza vita nel suo appartamento di corso Vittorio Emanuele, lasciando sgomento un intero quartiere.
Tutto è iniziato con la preoccupazione della donna che si occupava delle pulizie domestiche. Dopo aver bussato inutilmente sia al mattino che in serata, la sua inquietudine è cresciuta fino a chiedere immediatamente aiuto alle forze dell’ordine. Un gesto semplice che si è rivelato decisivo.
Quando la porta non si apre: la notte che ha cambiato tutto
La chiamata ai soccorsi ha mobilitato vigili del fuoco e operatori del 118, che si sono precipitati nell’appartamento situato sopra il supermercato Tigre. I pompieri hanno dovuto forzare la porta, trovandosi davanti a una scena che nessuno avrebbe voluto vedere: il tavolo ancora apparecchiato, il silenzio irreale, e in camera da letto il corpo senza vita dell’uomo accanto al comodino.
Un nome che lascia il segno: Francesco Servino
L’uomo è stato identificato come Francesco Servino, 60 anni, originario della Calabria e ormai da tempo residente a Civitanova. Viveva da solo e, stando alle prime informazioni, non aveva parenti nelle vicinanze. Sul posto sono immediatamente arrivati anche la polizia e il medico legale Antonio Tombolini per i rilievi di rito.
Un malore improvviso che sconvolge la comunità
Stando alle prime analisi, la causa della tragedia sembra essere stato un malore improvviso, probabilmente avvenuto nella notte o nelle primissime ore del mattino. Gli accertamenti medici chiariranno le cause precise, ma la notizia ha già gettato nello sconforto chi conosceva Francesco, stimato e benvoluto nel quartiere.
Un giovedì che nessuno dimenticherà
La morte improvvisa di Francesco Servino ha trasformato un normale giovedì di fine agosto in una serata carica di dolore e incredulità, lasciando un vuoto profondo tra chi lo conosceva. Un episodio che ricorda quanto sia importante non sottovalutare mai i segnali d’allarme e restare vicini, anche nelle piccole cose, a chi ci circonda.
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