
La sicurezza nei cantieri continua a rappresentare una delle emergenze più gravi e irrisolte del mondo del lavoro. Ogni anno centinaia di persone perdono la vita durante le proprie attività, lasciando famiglie distrutte e comunità segnate da tragedie che si ripetono con una frequenza allarmante. Nonostante le campagne di sensibilizzazione e le normative esistenti, il numero delle vittime non accenna a diminuire.
La precarietà, i ritmi serrati e l’utilizzo di tecniche sempre più complesse aumentano i rischi, soprattutto in settori come l’edilizia acrobatica. Gli addetti a queste lavorazioni operano spesso in condizioni estreme, sospesi a diversi metri di altezza, dove anche una minima distrazione può trasformarsi in un dramma irreparabile. È in questo contesto che si inserisce l’ennesima tragedia sul lavoro.
La tragedia

Un operaio acrobatico di 44 anni ha perso la vita precipitando da una palazzina in ristrutturazione a Loano, in provincia di Savona. L’uomo, originario della Valle d’Aosta ma residente ad Alassio, stava lavorando in via Stella insieme ad alcuni colleghi quando è avvenuto l’incidente. Intorno alle 14.30 l’allarme è scattato e sul posto sono arrivati i soccorsi, ma per il lavoratore non c’è stato nulla da fare. Un altro suo collega è rimasto ferito ed è stato ricoverato all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
Secondo le prime ricostruzioni, la vittima, identificata con le iniziali H.C., era impiegata da una ditta specializzata in edilizia acrobatica e stava eseguendo interventi sulla facciata dell’ex cinema Perla. Sul posto sono giunti gli ispettori della Asl 2 Savonese e la Polizia Locale per accertare le cause della caduta. In quel momento nella cittadina ligure stava piovendo intensamente, un dettaglio che potrebbe aver influito sulla dinamica dell’incidente.
Il cordoglio dei sindacati
La notizia della tragedia ha suscitato la dura reazione dei sindacati. «Un’altra vita spezzata sul lavoro, a pochi giorni dalla tragedia di Castel Vittorio», hanno commentato Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria, e Andrea Tafaria, segretario generale Filca Cisl Liguria. «Il tempo delle parole è finito: la Cisl è pronta a costituirsi parte civile, perché questa strage quotidiana deve finire».
Secondo i rappresentanti sindacali, non bastano più riunioni e proclami: serve una «vera terapia d’urto» fatta di più controlli, più ispettori e maggiore prevenzione, oltre a una formazione costante anche nelle scuole. La sicurezza deve essere considerata «un investimento e non un costo». «È del tutto evidente che non si sta facendo abbastanza – hanno concluso – e noi non resteremo spettatori inascoltati».