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Morte Camilla Canepa, Claudio Borghi della Lega: “Processate Roberto Speranza”

Pubblicato: 01/09/2025 08:34
Camilla Canepa Borghi Speranza

La tragica vicenda di Camilla Canepa, la giovane studentessa ligure deceduta nel giugno 2021 dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, torna al centro del dibattito politico e giudiziario. Nei giorni scorsi i medici che ebbero in cura la ragazza sono stati assolti, con la motivazione che si erano attenuti alle indicazioni del Comitato tecnico scientifico (CTS). La decisione del tribunale ha riportato alla ribalta non soltanto il dolore della famiglia, ma anche le controversie sulla gestione della campagna vaccinale durante l’emergenza pandemica.
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La vicenda ha rappresentato fin dall’inizio uno dei momenti più dolorosi e discussi della campagna di vaccinazione in Italia, mettendo in luce dubbi, responsabilità e scelte compiute dalle istituzioni sanitarie. L’assoluzione dei sanitari non ha però chiuso il dibattito: anzi, lo ha rilanciato, spostando l’attenzione sui livelli più alti delle decisioni politiche.
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Il post del senatore leghista

A riaccendere la polemica è stato un senatore della Lega, che in un post pubblicato su X ha puntato direttamente il dito contro l’ex ministro della Salute Roberto Speranza e contro il CTS. «Io posso anche capire che i medici della povera Camilla Canepa, che evidentemente si sono fidati delle indicazioni del CTS, siano stati assolti. Ma qui mi pare inimmaginabile che il presidente del CTS, il ministro Speranza o tutti e due non vadano a processo», ha scritto il parlamentare.

Il messaggio, immediatamente ripreso da numerosi utenti e rilanciato sui social, ha innescato una nuova ondata di critiche e accuse nei confronti dell’allora titolare del dicastero della Salute. Le parole del senatore hanno fatto emergere con forza la richiesta di una responsabilità politica e giudiziaria per chi prese le decisioni in materia di vaccini.

La posizione di Speranza e le reazioni politiche

L’ex ministro Speranza, già in passato, aveva difeso le scelte compiute durante la gestione dell’emergenza sanitaria, sottolineando come fossero state adottate in base ai dati scientifici disponibili e in coerenza con le indicazioni degli organismi internazionali. Tuttavia, le polemiche non si sono mai sopite, e il nuovo intervento del senatore leghista ha alimentato ulteriori tensioni.

All’interno del dibattito politico, le opposizioni hanno colto l’occasione per riaprire il capitolo delle presunte responsabilità del governo Conte II e del governo Draghi nella gestione della campagna vaccinale. Dall’altro lato, esponenti di centrosinistra hanno difeso Speranza, ricordando il contesto di emergenza globale in cui furono prese le decisioni e l’importanza di non trasformare le tragedie individuali in strumenti di conflitto politico.

Il ruolo del Cts e le accuse di negligenza

Il Comitato tecnico scientifico, che per oltre due anni ha affiancato il governo nella definizione delle misure anti-Covid, si trova nuovamente sotto la lente di parte dell’opinione pubblica. L’assoluzione dei medici che hanno curato Camilla Canepa ha rafforzato l’idea, espressa dal senatore della Lega, che le responsabilità non possano fermarsi ai livelli operativi ma debbano riguardare chi fornì le linee guida ufficiali.

Secondo i critici, le raccomandazioni del CTS avrebbero indotto i sanitari a seguire procedure che si sono rivelate fatali. Tuttavia, altri osservatori sottolineano che, in un contesto di emergenza sanitaria mondiale e con conoscenze ancora parziali sugli effetti collaterali dei vaccini, la prudenza e l’aderenza ai dati scientifici rappresentavano l’unico approccio possibile.

Una vicenda ancora aperta

Il caso di Camilla Canepa resta dunque un nodo irrisolto per la giustizia e per la politica italiana. L’assoluzione dei medici non ha portato a una pacificazione del dibattito, ma anzi ha aperto nuove prospettive sulle eventuali responsabilità istituzionali. La famiglia della giovane continua a chiedere chiarezza e giustizia, mentre la vicenda viene sempre più strumentalizzata nello scontro politico.

L’intervento del senatore leghista ha dimostrato come, a distanza di anni, la morte di Camilla continui a rappresentare un punto sensibile, capace di dividere l’opinione pubblica e di sollevare interrogativi sul ruolo dello Stato, dei suoi organismi scientifici e dei ministri che guidarono il Paese in uno dei periodi più difficili della sua storia recente.

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Ultimo Aggiornamento: 02/09/2025 09:48

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