
Un grido straziante, seguito da colpi ripetuti. È questo il cuore della registrazione che potrebbe diventare la prova regina nel processo per l’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa il 3 ottobre 2023 nel garage della sua abitazione in via del Ciclamino a Rimini. L’audio, catturato da una telecamera di un box condominiale, avrebbe registrato i suoni delle 29 coltellate inferte all’anziana, le sue urla di dolore e alcuni rumori di sottofondo. Secondo gli inquirenti, si distinguerebbe persino una voce che pronuncia la parola «calma», compatibile con quella dell’imputato Louis Dassilva, 35 anni, senegalese, in carcere dal luglio 2024.
Dassilva è accusato di aver agito per paura che la vittima potesse scoprire la relazione extraconiugale con la nuora della donna, Manuela Bianchi. L’uomo dovrà rispondere davanti alla Corte d’Assise di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi e dall’aver colpito una persona anziana e vulnerabile.
L’incidente probatorio
Proprio sull’audio si giocherà una parte cruciale del dibattimento. Gli avvocati difensori di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, hanno chiesto un incidente probatorio: a loro dire, i suoni registrati non sarebbero decifrabili. Ma i consulenti della Procura sono convinti che dalle registrazioni emergano elementi chiari. Nella serata di oggi i periti nominati dal gip Vinicio Cantarini si ritroveranno nel garage di via del Ciclamino per analizzare la traccia sonora, con un focus preciso sulle fasce orarie comprese tra le 21.45 e le 23.15 del giorno dell’omicidio e tra le 7.50 e le 8.30 del mattino successivo, quando il corpo fu ritrovato.
Oltre all’audio, sarà esaminato anche un filmato delle telecamere di una farmacia che immortala Loris Bianchi, fratello di Manuela, scendere due volte nel seminterrato poco prima del delitto. Le conclusioni dell’incidente probatorio verranno discusse il 7 novembre, a processo già iniziato.
Le parti lese e il ruolo della nuora
A costituirsi come parti civili sono i figli e i nipoti di Pierina Paganelli, rappresentati dagli avvocati Monica e Marco Lunedei. Diversa la posizione di Manuela Bianchi: non si è costituita parte civile ed è indagata in un procedimento collegato per favoreggiamento. La donna, difesa dall’avvocata Nunzia Barzan, ha testimoniato contro Dassilva dopo un lungo interrogatorio di tre giorni davanti al giudice Cantarini. Non si esclude che possa essere nuovamente chiamata a deporre in aula.
La lista definitiva dei testimoni, a favore e contro Dassilva, dovrà essere depositata entro l’8 settembre. Intanto, la Procura, guidata dal sostituto procuratore Daniele Paci, resta convinta della colpevolezza dell’imputato, ritenendo l’audio una prova fondamentale per ricostruire la dinamica di quella sera di sangue.
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