Vai al contenuto

Addio a Emilio Fede! Con lui se ne va più di mezzo secolo di televisione italiana

Pubblicato: 02/09/2025 18:36

È scomparso oggi Emilio Fede, anchorman leggendario e firma storica del Tg1, Studio Aperto e Tg4, all’età di 94 anni. La morte, avvenuta nella sua residenza per anziani dove risiedeva da tempo, sarebbe dovuta a complicazioni legate a una fragilità fisica crescente — una fine dolce nel sonno, dopo una lunga vita costellata di successi, controversie e riconoscimenti.

Fede nacque il 24 giugno 1931 a Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia, figlio di un maresciallo maggiore dei Carabinieri e di una cantante d’opera. Si avvicinò al giornalismo negli anni successivi alla guerra, lavorando come inviato speciale e collaborando con quotidiani come “Il Momento” e “La Gazzetta del Popolo” prima di entrare in Rai nel 1958, presentando programmi come Il circolo dei castori.

La carriera dello storico volto televisivo decollò nel servizio pubblico. Condusse il Tg1, dirigendolo dal 1981 al 1982, e fu protagonista di alcune delle prime dirette televisive di grande impatto, come la lunga maratona sul caso di Vermicino nel 1981. Negli anni ’90, passò a Mediaset: nel 1991 fondò e diresse Studio Aperto, primo telegiornale di Italia 1, inaugurato durante la Guerra del Golfo. Dal 1992 al 2012 fu alla guida del Tg4, testata che rinnovò e trasformò in un faro dell’informazione “ad alta tensione” nella tv italiana.

Fede fu un personaggio controverso: accusato di faziosità pro-Berlusconi, spesso oggetto di critiche — ma anche amato da molti telespettatori — per il suo stile diretto, irruente e a tratti sopra le righe. Le sue gaffe, le celeberrime “meteorine” e i fuori-onda finiti nel mirino della satira e di Striscia la notizia ne hanno fatto un’icona pop del giornalismo italiano.

La vita privata fu segnata da affetti profondi: sposato nel 1965 con la giornalista e senatrice Diana De Feo, da cui ebbe due figlie, Sveva e Simona. La moglie morì il 23 giugno 2021, dopo una lunga malattia, e Fede le sopravvisse per altri quattro anni, spesso ricordandola con struggente affetto.

Negli ultimi anni, Emilio Fede viveva in una RSA e si raccontava con serenità: «La vecchiaia è brutta, ma la rispetto. Ho appena compiuto 94 anni, sono vicino ai 100: un bel traguardo», dichiarava di recente, parlando del valore dell’affetto e della vita di comunità. In quell’intervista confidava anche che il suo ultimo desiderio era «raggiungere mia moglie, mi manca da impazzire».

Nel corso della sua lunga carriera, non furono mancati i guai giudiziari: processi legati al caso Ruby (favorire la prostituzione), alla bancarotta fraudolenta e a un presunto fotomontaggio ricattatorio nei confronti di Mediaset. Diverse condanne e assoluzioni, fino al definitivo affidamento ai domiciliari causa le sue condizioni di salute.

Con la scomparsa odierna si chiude una pagina importante della storia della televisione italiana. Emilio Fede resterà impresso come una delle personalità che più ha contribuito a mutare il volto dell’informazione: tra innovatore, animatore, showman, provocatore e uomo capace di dividere. Chi lo ha amato e chi lo ha criticato oggi si trova d’accordo almeno su una cosa: il vuoto urlato del suo «Ed eccoci qua…» al Tg4, stasera, ci mancherà.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure