
Il ministro della Difesa Guido Crosetto è intervenuto a Quarta Repubblica per commentare quanto accaduto all’aereo della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Crosetto ha espresso perplessità sulla possibilità che la Federazione russa abbia responsabilità diretta in un episodio tanto grave: «Io qualche dubbio ce l’ho. Io non mi vedo la Federazione russa far cadere l’aereo della von der Leyen. Mi vedo la Federazione russa o gli hacker russi fare centinaia di attacchi alle nostre banche, ai nostri sistemi pubblici, ai nostri aeroporti, alla produzione di energia, mi vedo migliaia di post di disinformazione, questo sì, ma colpire un livello così alto politico secondo me non rientra nella strategia russa, per cui mi sembra strano».
Leggi anche: Von der Leyen, panico sull’aereo: “Attacco russo in volo”, cos’è successo
Il ministro ha comunque lasciato aperta la possibilità di ricredersi qualora emergessero prove concrete: «Vedremo, sono pronto a ricredermi se sarà dimostrato».
Leggi anche: “Preparare la sanità di guerra entro marzo 2026”: per la Francia un conflitto bellico sembra inevitabile
La minaccia della guerra ibrida
Crosetto ha sottolineato come l’Italia e l’Europa siano già costantemente esposte a forme di guerra ibrida, che comprende attacchi hacker e operazioni di disinformazione: «È quasi la normalità, perché gli attacchi hacker sono centinaia tutti i giorni, quelli che subisce l’Italia e ogni Paese occidentale ed europeo, così come sono migliaia gli elementi di disinformazione attraverso bot e intelligenza artificiale».
Questa nuova forma di conflitto, ha spiegato il ministro, non si combatte con eserciti o aviazioni, ma si rivela altrettanto insidiosa: «È una nuova guerra che si aggiunge alle altre guerre. Quella classica, commerciale, il furto della tecnologia. Non è una guerra combattuta con l’Aeronautica o la Marina, ma è altrettanto potente e ha la possibilità di fare male».

La strategia russa e i rischi per l’Europa
Il titolare della Difesa ha voluto distinguere tra i metodi che la Russia è solita utilizzare e un eventuale attacco diretto a una delle massime figure politiche europee: «Non rientra nella loro strategia colpire a questo livello. Piuttosto, la Federazione russa punta a destabilizzare le opinioni pubbliche e a mettere sotto pressione i sistemi economici e infrastrutturali degli Stati occidentali».
Secondo Crosetto, la moltiplicazione delle minacce digitali e delle campagne di disinformazione rappresenta già di per sé un attacco sistematico che mira a erodere la fiducia delle popolazioni nelle istituzioni, nelle imprese e nella sicurezza dei servizi essenziali.

Un allarme che riguarda anche l’Italia
Le parole del ministro arrivano in un contesto in cui il nostro Paese affronta ogni giorno tentativi di intrusione nei sistemi informatici pubblici e privati, con particolare attenzione al settore energetico, agli aeroporti e alle banche. Proprio la vulnerabilità di queste infrastrutture critiche rende la guerra cibernetica un fronte di enorme rilevanza per la sicurezza nazionale.
Il messaggio di Crosetto è chiaro: non va sottovalutato l’impatto delle operazioni invisibili che colpiscono l’Europa, perché non sono meno pericolose dei conflitti armati tradizionali. Una nuova sfida che, nelle sue parole, «ha la possibilità di fare male» tanto quanto le guerre combattute sul terreno.