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Diego Lapaine, chi era il ciclista travolto e ucciso da un 18enne senza patente

Pubblicato: 02/09/2025 10:31
Diego Lapaine ciclista ucciso

Un grave incidente stradale ha scosso la comunità di Villorba, in provincia di Treviso, dove il 1 settembre ha perso la vita Diego Lapaine, 71 anni, travolto mentre percorreva in bicicletta via Trento, vicino al cimitero del paese.
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Secondo le prime ricostruzioni, una Fiat 500 rossa proveniente da Fontane viaggiava a velocità sostenuta quando ha impattato contro un dosso. Alla guida c’era un ragazzo di appena 18 anni, privo di patente, che avrebbe sottratto l’auto alla madre senza il suo consenso. Dopo aver perso il controllo del mezzo, il giovane ha invaso la corsia opposta, proprio nel momento in cui sopraggiungeva Lapaine sulla sua Wilier da corsa.

L’impatto è stato violentissimo: l’ex insegnante è stato sbalzato oltre la recinzione di un’abitazione, a più di dieci metri dal punto dello scontro. La bicicletta è rimasta incastrata nella cancellata, immagine drammatica che restituisce la violenza dell’incidente.

I tentativi di soccorso

Alcuni passanti hanno immediatamente cercato di rianimare l’uomo, in attesa dell’arrivo dei sanitari. Ma per Diego Lapaine non c’è stato nulla da fare: i soccorritori hanno potuto soltanto constatarne il decesso. Poco più avanti, la Fiat 500 si è fermata con il parabrezza sfondato, davanti a una casa lungo la strada. Le autorità hanno aperto un fascicolo per omicidio stradale, considerando la mancanza di patente e la dinamica che ha portato alla tragedia.

Chi era Diego Lapaine

La vittima era un volto noto nella comunità scolastica di Treviso. Ex insegnante di matematica ed ex vicepreside all’Itis Fermi, Lapaine era in pensione e viveva a Ponzano Veneto insieme alla moglie. Amante del ciclismo, trascorreva il tempo libero pedalando lungo le strade del territorio, come in quel pomeriggio di settembre che gli è stato fatale. Il ricordo di studenti e colleghi lo descrive come una persona disponibile, preparata e appassionata al suo lavoro, qualità che lo hanno reso punto di riferimento per generazioni di ragazzi.

Il cordoglio della comunità

Il sindaco di Villorba, Francesco Soligo, ha espresso il dolore della cittadinanza: «Siamo tutti senza parole. Questo episodio è l’ennesima dimostrazione di quanto la prudenza sulle strade non sia mai troppa. Da come è stata prospettata la dinamica sembrerebbe sia stata una distrazione e ci ha rimesso la vita una persona. Quando si è alla guida di un’auto, di una moto o di una bicicletta bisogna sempre essere attenti. Qui, addirittura, siamo in una zona con limite di velocità a 30 km/h, il che lascia ulteriormente riflettere». Le sue parole riflettono il senso di sgomento per una tragedia che poteva essere evitata, e che ha privato la comunità di una figura amata e stimata.

Una strada che interroga sulla sicurezza

Il tratto di via Trento dove è avvenuto l’incidente è solitamente regolato da limiti di velocità stringenti, proprio per la vicinanza al cimitero e alle abitazioni. L’episodio mette in evidenza i rischi derivanti da imprudenze e violazioni delle regole del codice della strada, aggravati in questo caso dalla condotta di un giovane privo di patente.

Ora l’inchiesta della procura dovrà chiarire ogni dettaglio della dinamica e stabilire le responsabilità, mentre Villorba piange la scomparsa di un uomo che aveva dedicato la sua vita alla scuola e alla sua comunità.

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