
Ore di grande apprensione per Emilio Fede, storico volto del giornalismo televisivo italiano. Le sue condizioni di salute, già fragili, si sarebbero aggravate nelle ultime ore. Il giornalista, che ha compiuto 94 anni lo scorso giugno, è attualmente assistito presso la Residenza San Felice di Segrate, in provincia di Milano, dove vive da diversi mesi.
Secondo quanto trapela, la situazione clinica dell’ex direttore è molto delicata e proprio in queste ore i familiari si sarebbero riuniti nella struttura per anziani che lo ospita. Non risultano al momento trasferimenti in ospedale, nemmeno al vicino San Raffaele, lo stesso nosocomio in cui fu ricoverato e dove morì Silvio Berlusconi il 12 giugno 2023. La scelta sembra quella di garantirgli la massima assistenza e serenità all’interno della rsa, evitando spostamenti che potrebbero peggiorare il suo quadro clinico.
Le parole della figlia

In queste ore, la presenza dei familiari appare fondamentale: accanto a Fede ci sono la figlia Sveva, la nipote Ottavia, mentre il nipote Guelfo sta rientrando dall’estero per essere al fianco del nonno. La famiglia, unita, segue costantemente le condizioni del giornalista, cercando di offrirgli conforto e vicinanza in un momento così delicato della sua vita. Sveva conferma al Corriere le voci sulla salute del padre: «Papà è in condizioni critiche, purtroppo. Continua a lottare come un leone. È un guerriero». La figlia aggiunge che è al suo fianco insieme alla nipote, mentre il nipote Guelfo sta rientrando per sostenere il nonno nella sua battaglia più difficile.
Una carriera lunga oltre mezzo secolo

Nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 24 giugno 1931, Emilio Fede ha attraversato da protagonista decenni di giornalismo televisivo. Iniziò la sua carriera in Rai, dove negli anni Ottanta arrivò a dirigere il Tg1, una delle testate più prestigiose del servizio pubblico.
Nel 1991 fu tra i fondatori di Studio Aperto, il telegiornale di Italia 1, che segnò una svolta nel linguaggio dell’informazione televisiva. L’anno successivo, nel 1992, assunse la direzione del Tg4, che guidò per vent’anni fino al 2012, diventandone il simbolo indiscusso. Il suo stile diretto, spesso polemico e fuori dagli schemi, gli valse sia consensi sia critiche, ma lo rese una figura riconoscibile e centrale nel panorama mediatico italiano.
Luci e ombre
Oltre alla brillante carriera professionale, Fede è stato anche coinvolto in diverse vicende giudiziarie. Tra le più note, il processo Ruby-bis, che lo vide tra i protagonisti nelle indagini legate alle serate organizzate da Berlusconi ad Arcore. Episodi che hanno inevitabilmente segnato la sua immagine pubblica, senza però cancellare il ricordo di una carriera che ha contribuito a plasmare l’informazione televisiva in Italia.
Negli ultimi anni, lontano dai riflettori e dai palinsesti televisivi, Emilio Fede ha vissuto una vita più riservata, seppur continuando a rilasciare interviste e commenti sull’attualità politica e giornalistica. Oggi, con la salute che vacilla, resta l’affetto dei familiari e il ricordo, ancora vivissimo, di un uomo che ha scritto pagine importanti nella storia del giornalismo italiano.