Vai al contenuto

Serie A, la svolta della Lega: si torna al passato, cosa hanno deciso

Pubblicato: 02/09/2025 18:12

Rivoluzione in Lega Serie A: il massimo campionato italiano cambia pelle e si rifà il look, tornando alle sue radici con un nome che fa battere il cuore di tutti gli appassionati. Dopo quindici anni, la Lega saluta la vecchia e complicata denominazione per riabbracciare la sua identità storica.

L’annuncio arriva direttamente dal presidente Ezio Simonelli al termine dell’assemblea dei club a Milano: “Abbiamo cambiato nome. Non ci chiameremo più Lega Nazionale Professionisti Serie A, un nome troppo lungo e difficile. Da oggi torneremo a chiamarci Lega Calcio Serie A“.

Simonelli: “Vogliamo essere riconoscibili”

Il nuovo nome è un vero e proprio messaggio al mondo del calcio, pensato per essere immediato, diretto e senza filtri. “Quando andiamo in giro nel mondo ci conoscono come Serie A o come calcio italiano“, sottolinea Simonelli. “Abbiamo voluto un nome immediato, che ci identifichi subito e senza equivoci“.

Una scelta di stile che guarda lontano: la Serie A vuole essere riconoscibile ovunque, e con il nuovo nome punta a conquistare non solo i tifosi italiani, ma anche quelli internazionali. La parola d’ordine? Semplicità.

La vecchia denominazione, Lega Nazionale Professionisti Serie A, era stata introdotta il 1° luglio 2010 dopo la separazione dalla Serie B. Un nome che, ammette il presidente, “Era troppo lungo da usare nelle comunicazioni e poco diretto“. Ecco allora la svolta: semplificare, per essere subito riconoscibili e accattivanti anche fuori dai confini nazionali.

Con il ritorno a Lega Calcio Serie A, la Serie A recupera la sua anima fatta di storia, passione e immediatezza. Un modo per riaccendere l’orgoglio e la riconoscibilità di un campionato che ha sempre fatto sognare milioni di persone.

Il cambiamento arriva proprio all’inizio di una nuova stagione: dopo appena due giornate di campionato, interrotte dalla sosta per la Nazionale di Gattuso, la Lega lancia un messaggio forte e chiaro. Non è solo il campo a cambiare: anche le istituzioni si rinnovano, scegliendo una parola che parla a tutti. Calcio, semplice, universale, identitaria.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure