
Una vicenda che si è trascinata per settimane in un silenzio inquietante, tra segnalazioni rimaste senza risposte, ipotesi contrastanti e un dolore crescente per chi attendeva notizie. Un caso che ha scosso la comunità internazionale e che continua a sollevare interrogativi. Al centro della tragedia, una donna scomparsa nel nulla e ritrovata senza vita mesi dopo, in circostanze che restano avvolte da numerosi dubbi.
I familiari hanno lottato sin dall’inizio per ottenere verità e giustizia, insospettiti da una serie di elementi che non tornavano. A distanza di tempo, le autorità locali hanno identificato e arrestato due persone, ma molte domande rimangono ancora senza risposta, in particolare sul ruolo dell’ambiente in cui tutto è accaduto.

Omicidio brutale, poi il tentativo di depistaggio
Si tratta della morte di Matilde Muñoz, turista spagnola di 72 anni, uccisa all’interno della sua stanza d’hotel sull’isola indonesiana di Lombok, dove soggiornava per una lunga vacanza. A confessare l’omicidio due uomini di 34 e 30 anni: uno addetto alla struttura, l’altro un ex dipendente. Secondo le indagini, i due sarebbero entrati da una finestra per rubarle circa 150 euro, ma il tentativo di rapina si è trasformato in tragedia quando la donna si è svegliata. I due l’avrebbero soffocata a mani nude, poi avvolta in un lenzuolo.
Il corpo è stato inizialmente nascosto per settimane nella sala generatori dell’hotel, prima di essere spostato su una spiaggia isolata, dove è stato ritrovato. Nel frattempo, con l’intento di depistare le indagini, sono stati inviati messaggi dal suo cellulare ai familiari per far credere a un allontanamento volontario. Ma proprio il telefono, poi rivenduto da uno degli arrestati, è stato determinante per risalire agli autori del crimine.
Ombre sull’hotel: testimoni contraddittori
Tra gli aspetti ancora poco chiari, il comportamento della struttura ricettiva, dove Matilde era cliente abituale e aveva pagato anticipatamente 20 notti di soggiorno. Gli addetti hanno fornito versioni discordanti: alcuni hanno dichiarato di averla vista uscire il giorno della scomparsa, altri hanno mentito sulla restituzione di una moto a noleggio o sul pagamento in contanti. La maggior parte degli oggetti personali della vittima è stata trovata tra i rifiuti dell’hotel.
Le autorità locali, pur avendo arrestato i due sospetti, non escludono ulteriori sviluppi, mentre la famiglia è convinta che altri possano essere coinvolti. L’autopsia, attesa nei prossimi giorni, potrebbe aiutare a chiarire gli ultimi dubbi su una morte che non trova ancora pace.