Vai al contenuto

“Mi aiutate a mettere il manichino in auto?”. Danno una mano al vicino, poi la scoperta shock: dentro…

Pubblicato: 02/09/2025 12:30

A volte la disponibilità a dare una mano a chi vive accanto può trasformarsi in un ricordo piacevole, un piccolo esempio di solidarietà che rafforza i legami all’interno di una comunità. Nessuno immaginerebbe mai che dietro una richiesta apparentemente banale si possa celare una vicenda drammatica, capace di sconvolgere la vita di chi ne resta coinvolto.

Quella che inizialmente poteva sembrare una semplice storia di collaborazione tra vicini si è invece trasformata in un episodio dalle conseguenze imprevedibili. Una situazione che, nel giro di poche ore, ha rivelato un lato oscuro e inquietante, lasciando increduli coloro che, senza sospettare nulla, si sono resi protagonisti di un fatto di cronaca nera.

La scoperta

L’episodio è avvenuto a Scituate, nell’hinterland di Boston, dove alcuni residenti hanno accettato di aiutare un 42enne a spostare quello che credevano fosse un manichino avvolto in coperte. L’uomo aveva spiegato che si trattava di un manichino da portiere di hockey, molto pesante perché solitamente riempito d’acqua per gli allenamenti. Convinti della sua versione, i condomini si sono offerti di dargli una mano a caricarlo in auto.

La verità è emersa solo ore più tardi, quando i telegiornali locali hanno diffuso la notizia del ritrovamento di un cadavere in un’auto abbandonata nei pressi di un ospedale. Guardando le immagini, i vicini hanno riconosciuto la stessa vettura sulla quale avevano caricato quel presunto manichino e hanno subito avvisato la polizia, raccontando quanto accaduto.

L’arresto del sospettato

Grazie alla loro testimonianza, gli agenti sono risaliti rapidamente al presunto responsabile, Christopher Caron, 42 anni, arrestato con l’accusa di omicidio. Secondo le ricostruzioni, dopo aver ricevuto l’aiuto dei condomini, l’uomo si era recato in pronto soccorso per segnalare la presenza di un corpo nella sua auto. Mentre il personale medico constatava il decesso del giovane di 27 anni trovato sul sedile posteriore, Caron si era allontanato senza dare spiegazioni.

La successiva perquisizione nell’abitazione del sospettato ha permesso di rinvenire indumenti insanguinati e altre prove ritenute compatibili con il delitto. L’autopsia ha accertato che la vittima aveva riportato numerose ferite da corpo contundente e possibili segni di strangolamento, oltre alla presenza di droga nel sangue rilevata dagli esami tossicologici.

Indagini in corso sul movente

Gli investigatori hanno confermato che il sospettato e la vittima si conoscevano, ma non hanno ancora chiarito né il movente né le circostanze precise del delitto. Intanto resta lo sconcerto dei condomini che, credendo di aver fatto un gesto di gentilezza, si sono trovati coinvolti in un omicidio di cui non sospettavano minimamente l’esistenza.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure