
Jannik Sinner non ha giocato, ha distrutto. In un’ora e ventuno minuti ha spazzato via Alexander Bublik con un triplo 6-1 che resterà nella storia degli US Open. Il numero uno del mondo ha dominato dall’inizio alla fine, togliendo respiro, fiducia e colpi a un avversario che solo a giugno lo aveva battuto sull’erba di Halle. Ma qui, sul cemento di New York, non c’è stata partita: Jannik è stato un rullo compressore, implacabile, perfetto.
Bublik, che alla vigilia lo aveva definito “un robot costruito con l’intelligenza artificiale”, non ha potuto far altro che inchinarsi a fine match, scherzando amaro: “Eppure non sono un cattivo giocatore, come hai fatto?”. La risposta è stata scritta nel punteggio e nelle statistiche: 8 ace, un solo doppio fallo, oltre l’80% di punti vinti con la prima e una sola palla break concessa, cancellata come fosse niente.
Arriva il derby azzurro con Musetti
E adesso il bello deve ancora venire. Domani andrà in scena la prima, storica sfida tutta italiana nei quarti di finale di uno Slam: Sinner contro Musetti. Amici e compagni di Davis, stavolta rivali sul palcoscenico più prestigioso del tennis mondiale. In tutti i grandi tornei del 2025 almeno due italiani hanno centrato i quarti, ma questa volta c’è la garanzia che uno di loro sarà in semifinale.
Un evento che vale doppio: la consacrazione di un movimento in crescita continua e la certezza che il nostro tricolore continuerà a sventolare in alto. Sinner ha commentato con la solita calma: “È un momento straordinario per il nostro tennis, Lorenzo è un talento incredibile, sarà una partita bellissima”. Ma intanto gli azzurri sognano, e con loro tutta l’Italia: perché a New York, comunque vada, sarà festa grande.