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“Tutte sparite”. Garlasco, il buco micidiale: addio alle prove chiave. Chi è stato

Pubblicato: 02/09/2025 08:47

Nuovi interrogativi si aggiungono al giallo di Garlasco, a 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi. Alcune immagini scattate nella villetta di via Pascoli il 13 agosto 2007 non sono mai arrivate in tribunale. Fotografie mancanti, numerazioni progressive che non coincidono e una scena del crimine che avrebbe potuto fornire molti più indizi: è il mistero delle immagini scomparse, tornato alla luce mentre la Procura di Pavia indaga su Andrea Sempio, oggi accusato di omicidio in concorso.

Le ammissioni del 2009 e gli errori iniziali

Il tema delle foto mancanti non è una novità. Già il 17 marzo 2009, durante il processo di primo grado ad Alberto Stasi, l’allora pm Rosa Muscio aveva ammesso che nel fascicolo erano presenti soltanto i cd e i documenti cartacei consegnati dai Ris e dai carabinieri di Vigevano. «Il resto delle foto non c’era più», fu la conferma.

A notarlo per primi furono i difensori di Stasi, che segnalarono incongruenze nei numeri automatici delle fotocamere: alcuni scatti erano semplicemente spariti. Il giudice Stefano Vitelli, che in seguito avrebbe assolto Stasi, chiese chiarimenti. La spiegazione arrivò: quelle immagini erano state sovrascritte dai Ris perché la memory card era stata riutilizzata per altri sopralluoghi. Una prassi che oggi appare come uno dei tanti errori che hanno segnato le indagini sul delitto di Garlasco.

Immagini decisive mai viste

Quegli scatti avrebbero potuto documentare meglio una scena del crimine già compromessa dalla presenza di operatori entrati senza calzari. Inoltre, sarebbero stati fondamentali per la Bloodstain Pattern Analysis, lo studio delle macchie di sangue condotto dai Ris di Cagliari, utile a ricostruire dinamiche e movimenti dell’aggressore.

Ora, con la nuova inchiesta coordinata dal procuratore Fabio Napoleone, quelle mancanze tornano ad avere un peso rilevante. Gli inquirenti ritengono infatti che quella mattina nella villetta non ci fosse un solo assassino. Le foto scomparse avrebbero potuto rivelare dettagli cruciali: impronte, orme o particolari mai analizzati fino in fondo.

Le nuove indagini e i tempi lunghi

Intanto prosegue l’incidente probatorio disposto a Pavia. I periti genetisti e dattiloscopisti stanno confrontando i vecchi reperti con le nuove tracce emerse: tra queste, un Dna maschile sul pollice della vittima e possibili residui femminili trovati su alcuni punti sensibili della casa.

I tempi, però, si allungano. I novanta giorni previsti per gli accertamenti scadranno a metà settembre, ma è già stata avanzata l’ipotesi di una proroga. Anche l’udienza fissata per il 24 ottobre potrebbe slittare, prolungando ancora l’attesa per una verità che, dopo quasi due decenni, continua a sfuggire.

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Ultimo Aggiornamento: 02/09/2025 08:49

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