
Dall’Università di Torino una ricerca innovativa rivela l’importanza di una proteina poco conosciuta, la SKT, per la comunicazione tra neuroni e il corretto funzionamento del cervello. Il team, guidato dalla professoressa Paola Defilippi con la collaborazione di Ilaria Bertocchi e Andrea Marcantoni, ha pubblicato i risultati sulla rivista scientifica Cell Reports, dimostrando che la SKT è fondamentale per la formazione e la funzione delle sinapsi, le strutture che consentono ai neuroni di comunicare tra loro.
Il ruolo della proteina skt
Concessa in licenza da GoogleLa ricerca ha identificato la proteina SKT come un “adattatore molecolare” indispensabile per la maturazione delle spine dendritiche. Le spine dendritiche sono minuscole estensioni presenti sui dendriti dei neuroni, che hanno il compito di ricevere i segnali elettrici. Senza la SKT, le spine rimangono immature e non funzionali, compromettendo la trasmissione nervosa e, di conseguenza, processi cognitivi cruciali come l’apprendimento e la memoria. I modelli animali utilizzati nello studio, privi di questa proteina, hanno mostrato comportamenti simili a quelli osservati nei disturbi dello spettro autistico, suggerendo una possibile correlazione.
La plasticità cerebrale e la comunicazione neuronale
Le sinapsi sono il cuore della plasticità cerebrale, la capacità del cervello di rimodellarsi in risposta a nuove esperienze, apprendimento e memorizzazione. Questo processo dinamico è cruciale per l’adattamento e l’immagazzinamento di nuove informazioni. Il lavoro del gruppo di ricerca torinese fornisce una spiegazione molecolare chiara, dimostrando come la SKT, agendo sulle spine dendritiche, influenzi direttamente questa plasticità. Inoltre, lo studio ha evidenziato le interazioni della SKT con altre due proteine, la PSD-95 e la SHANK3, entrambe già note per il loro ruolo nella plasticità sinaptica e associate all’autismo.
Implicazioni future e potenziali applicazioni
La scoperta apre nuovi orizzonti per la comprensione delle basi molecolari delle patologie neurodegenerative e dei disturbi del neurosviluppo. La professoressa Defilippi sottolinea che l’identificazione della SKT come un nuovo tassello essenziale nel funzionamento delle sinapsi offre il potenziale per lo sviluppo di nuove strategie diagnostiche e terapeutiche. L’alterazione di questa proteina potrebbe essere un fattore comune in diverse patologie, e la sua comprensione potrebbe aiutare a progettare interventi mirati per migliorare le funzioni cognitive compromesse. I risultati forniscono una solida base per future ricerche volte a esplorare l’impiego della SKT come bersaglio terapeutico.