
La morte di Emilio Fede, avvenuta il 2 settembre all’età di 94 anni, segna la fine di un’epoca nel giornalismo italiano. Fondatore e volto storico del Tg4, Fede è ricordato per la sua lunga carriera e per l’impronta indelebile lasciata nel mondo dell’informazione televisiva. La Fondazione Emilio Fede, istituita in memoria di Diana De Feo, sua moglie e collega, ha voluto celebrare la sua figura pubblicando su Instagram l’ultima intervista rilasciata a luglio al quotidiano Libero, in cui il giornalista ripercorreva la propria vita, tra lavoro, famiglia e riflessioni sulla vecchiaia.
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Nell’intervista, Fede parlava della paura della morte con franchezza: «Paura della morte? No, uno che, come me, ha scalato il Monte Bianco non teme più niente». Le sue parole trasmettono il desiderio di riunirsi alla moglie, morta nel 2021, e di affrontare con serenità la conclusione di un percorso lungo e intenso. Parole che rispecchiano anche la sua visione del tempo trascorso in RSA, dove negli ultimi mesi ha riscoperto l’importanza dell’affetto umano: «Il vero potere è avere l’affetto degli altri», dichiarava, sottolineando il valore dei rapporti sinceri e autentici.
Una vita dedicata al giornalismo
Emilio Fede ha raccontato la propria carriera, dai primi passi nel giornalismo fino ai vertici del Tg4. «Guardo la televisione, mi informo. Ma la tv di oggi non mi piace, è diversa da quella che facevo io. Il giornalismo è cambiato rispetto a quando ho iniziato», spiegava, aggiungendo che spera di rivedere «del vero giornalismo» prima di chiudere il proprio percorso umano e professionale.
Negli anni, Fede ha affrontato anche temi più personali, come la pensione e lo stile di vita. La sua rendita mensile, tra 8.000 e 9.870 euro, gli garantiva una vita decorosa ma non paragonabile al lusso cui era abituato. L’ex direttore del Tg4 ammetteva apertamente la perdita dei benefici della carriera, come l’autista, l’ufficio e le residenze di servizio, ma sottolineava di poter contare sul supporto della famiglia.

Tra nostalgia e realtà economica
In interviste passate, Emilio Fede non ha nascosto le difficoltà economiche rispetto agli standard precedenti. «In banca ho sul conto 2.800 euro. Milioni? Ma quali milioni, ho solo la pensione. Al casinò ho perso più di 200mila euro», raccontava nel 2017 a La Zanzara, aggiungendo: «Vivo solo della mia pensione, 9.870 euro, che mi basta per vivere elegantemente rispetto a tanta gente che non sa come campare».
Fede affrontava anche le conseguenze delle condanne, dichiarando con ironia di non temere eventuali pignoramenti: «Cosa mi sequestreranno? Posso mettere all’asta i mobili antichi, le mie giacche, i vestiti. Solo questo. Non ho nemmeno una casa di proprietà. Vivo in affitto in una casa di proprietà Mediaset. Pago 3.000 euro al mese. Ho fatto una richiesta per ridurmi l’affitto. Lo sapete di quanto me lo hanno ridotto? Duecento euro».

L’eredità di Emilio Fede
Oltre al giornalismo, Fede è ricordato per il legame con la moglie, la giornalista Diana De Feo, e per l’impegno nella Fondazione a lei dedicata. La sua carriera ha segnato decenni di informazione televisiva, lasciando un’impronta unica nel panorama italiano. Il ricordo della sua vita e delle sue dichiarazioni più intime offre uno spaccato non solo del personaggio pubblico, ma anche dell’uomo, capace di ironia, nostalgia e consapevolezza del tempo che passa.
La pubblicazione dell’ultima intervista evidenzia anche il rapporto con il presente: un giornalista che, pur lontano dalla vita mondana e dal lusso, mantiene un legame con il mondo dell’informazione, osservandolo con occhio critico ma consapevole del proprio passato. Emilio Fede se ne va lasciando dietro di sé una storia fatta di notizie, televisioni, passioni e riflessioni, e un messaggio chiaro: il valore umano supera la fama e i privilegi accumulati.