
Per la prima volta dall’inizio delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, l’Eurocamera si prepara a esprimersi con un voto ufficiale. La plenaria del Parlamento europeo, in programma la prossima settimana a Strasburgo, dovrebbe infatti calendarizzare una risoluzione sulla crisi in Medio Oriente, segnando una svolta politica di rilievo.
Fino a oggi l’aula aveva discusso a più riprese la situazione a Gaza, ma senza riuscire a trovare un’intesa su un testo comune. Adesso, secondo fonti parlamentari, i principali gruppi della maggioranza Ue – Socialisti, Liberali e Popolari – avrebbero raggiunto un accordo di massima. Il documento richiama la gravità della crisi umanitaria, la necessità del rilascio degli ostaggi e la prospettiva di una pace fondata sul principio dei due popoli e due Stati.
Una svolta per l’Unione Europea

La convergenza tra le famiglie politiche che guidano il Parlamento rappresenta un passaggio significativo: si tratta infatti del primo tentativo concreto di dare voce a una posizione comune europea dopo mesi di divisioni interne. La risoluzione, se approvata, costituirà un segnale politico forte, volto a rafforzare il ruolo dell’Ue nella ricerca di una soluzione al conflitto e a dare maggiore peso agli appelli internazionali per la tutela dei civili.
Il contesto sul terreno

Mentre Bruxelles lavora a un testo condiviso, sul campo le operazioni proseguono senza tregua. L’esercito israeliano ha intensificato l’offensiva a Gaza City, spingendosi fino al quartiere di Sheikh Radwan, una delle aree più popolose del centro. Secondo quanto riportato da Reuters, abitazioni e campi che ospitavano sfollati sono stati distrutti, costringendo decine di migliaia di persone a lasciare la città.
Fonti della Difesa israeliana, citate dalla tv pubblica Kan, stimano che tra i 70 e gli 80 mila residenti abbiano abbandonato Gaza City solo negli ultimi tre giorni. Hamas, secondo le stesse fonti, starebbe tentando di impedire l’esodo, utilizzando i civili come scudi umani. Nonostante ciò, una parte consistente della popolazione è riuscita ad attraversare i posti di blocco e a dirigersi verso sud.