
Così vicini, eppure così lontani. Jannik Sinner e Lorenzo Musetti rappresentano le due facce di una medaglia che illumina il tennis italiano. Sono uno l’opposto dell’altro per stile di gioco, interessi e carattere, eppure hanno un filo conduttore che li lega in maniera indissolubile: l’amore e il profondo rispetto per le proprie famiglie. È proprio dalle loro origini che hanno tratto gli insegnamenti, la fatica e il senso di sacrificio che li ha portati a diventare due dei tennisti più forti del mondo.
L’importanza delle radici e le scelte opposte
Sinner, che arriva da Sesto in Val Pusteria, ha imparato l’arte del sacrificio dai suoi genitori, papà Hanspeter e mamma Siglinde. “Non avevamo molti soldi“, ha raccontato, ricordando l’accordo che aveva stretto con loro: “Se non fossi entrato stabilmente tra i primi 200 al mondo intorno ai 23 anni, avrei smesso”. Le prime entrate economcihe le ha investite in una macchina per incordare le racchette, un gesto che dimostra il valore che dà alle cose.
Dall’altra parte, il carrarese Lorenzo Musetti ha mosso i primi passi nel tennis grazie alla passione di papà Francesco, che lo portava ad allenarsi, mentre mamma Sabrina faceva la spola in Panda per accompagnarlo a La Spezia. Un’altra famiglia di lavoratori, tanto che il padre di Lorenzo continua a lavorare in una cava di marmo.

Scegliere strade diverse, però, non ha impedito a entrambi di raggiungere l’eccellenza. Se Sinner ha deciso di fare una sterzata netta nel suo percorso tecnico, separandosi da Riccardo Piatti per affidarsi a Simone Vagnozzi e Darren Cahill, una decisione criticata all’epoca, ma che lo ha portato a diventare il numero uno al mondo, Musetti è rimasto fedele alle sue origini.
“Non mi separerò mai da lui“, ha detto parlando di coach Simone Tartarini, una figura che per lui è molto più di un tecnico, quasi un secondo padre. La scelta di Lorenzo si è dimostrata vincente, e lo ha portato nella Top 10 e a vivere la sua migliore stagione in carriera.
Passioni e rivalità: il derby d’Italia
Al di là del campo, Jannik e Lorenzo sono l’immagine degli “opposti che si attraggono“. Entrambi hanno interessi per orologi e moda, ma sono le loro passioni a renderli unici.
Musetti è un grande appassionato di musica, specialmente del rock anni ’70 e di Ligabue, mentre Sinner, più internazionale, ha una preferenza per Seal. E la rivalità non poteva mancare anche nel calcio: Musetti è un grande tifoso della Juventus, mentre Sinner tifa per il Milan. In campo e fuori, il loro è un vero e proprio derby d’Italia.