
La grande parata militare per l’ottantesimo anniversario della vittoria cinese nella Seconda guerra mondiale si è chiusa con un’immagine destinata a fare il giro del mondo: la presentazione del nuovo missile intercontinentale DF-61, capace di trasportare testate nucleari. Davanti alle tribune di piazza Tienanmen, il presidente cinese Xi Jinping ha accolto il leader russo Vladimir Putin e quello nordcoreano Kim Jong-un, suggellando la giornata con una doppia stretta di mano che ha il sapore di un messaggio politico rivolto agli Stati Uniti e all’Occidente.
Il missile, mostrato per la prima volta al pubblico, è stato il momento più atteso di una cerimonia scandita da un imponente dispiegamento di mezzi militari, carri armati e reparti scelti. Il DF-61, secondo quanto illustrato dai commentatori cinesi, rappresenta un’evoluzione significativa della capacità deterrente di Pechino e un chiaro segnale della crescente cooperazione strategica con Mosca e Pyongyang.
Xi tra pace e forza militare
Nel suo discorso di apertura, Xi ha affermato che “il mondo si trova di fronte a una scelta tra la pace e la guerra” e che “nessun bullo potrà intimidirci”, definendo la Cina una forza a favore dello sviluppo globale. Un messaggio che si è intrecciato con le immagini della sua lunga rassegna delle truppe, a bordo di un’auto scoperta, tra applausi e saluti militari.
Putin, accolto con onori speciali, ha ricambiato con toni di alleanza. Al termine della cerimonia, Xi e il leader russo hanno voluto rendere visibile l’intesa con una doppia stretta di mano, subito dopo aver salutato anche Kim Jong-un, consolidando una sorta di blocco alternativo al fronte occidentale.
La reazione di Trump e la notte di fuoco in Ucraina
Dall’altra parte del mondo è arrivata la replica di Donald Trump, che su Truth ha accusato i tre leader di “cospirare contro gli Stati Uniti”, ricordando che senza il contributo americano nella guerra contro il Giappone la Cina non si sarebbe liberata dall’invasione.
Intanto, mentre Pechino celebrava, la guerra in Ucraina non si fermava. La notte è stata segnata da una nuova offensiva russa: droni e missili balistici sono stati lanciati contro diverse regioni, inclusa Kiev, dove le autorità hanno invitato la popolazione a rifugiarsi nei bunker. Secondo fonti militari ucraine, tra le 3 e le 5 del mattino diversi ordigni sono stati lanciati da aerei strategici russi, mentre altre città del Sud-Est sono state colpite dai missili Calibre.
La coincidenza temporale tra la parata cinese e gli attacchi notturni russi in Ucraina rende evidente il filo che unisce i messaggi di forza di Pechino e Mosca, in un quadro geopolitico sempre più polarizzato.