
Milano si prepara a dire addio a Giorgio Armani, lo stilista che ha incarnato l’eleganza italiana nel mondo. Scomparso a 91 anni, il creatore della maison che porta il suo nome sarà ricordato dalla città con il lutto cittadino proclamato per lunedì 8 settembre, giorno in cui si svolgeranno i funerali.
La decisione è stata annunciata dal sindaco Giuseppe Sala, che in un comunicato ha definito Armani “uno dei massimi rappresentanti della moda italiana e milanese nel mondo”, sottolineando come nelle sue creazioni fosse racchiuso lo stesso stile sobrio ed elegante che lo ha contraddistinto nella vita. “A Milano mancheranno il suo sguardo creativo, la sua partecipazione attiva e il suo sostegno alla vita della nostra città”, ha aggiunto il primo cittadino, ricordando un uomo che ha saputo legare indissolubilmente la sua storia personale a quella della capitale lombarda.
Camera ardente e funerali privata

Secondo quanto comunicato dal gruppo Armani, la cerimonia funebre si terrà in forma privata, per volontà dello stesso stilista. Una scelta che ha destato sorpresa e dispiacere in chi avrebbe voluto salutarlo in maniera collettiva, considerato il peso che ha avuto non solo nella moda ma anche nella cultura del Paese. Per questo motivo, l’allestimento di una camera ardente all’Armani/Teatro di via Bergognone 59 a Milano, nelle giornate di sabato 6 e domenica 7 settembre, rappresenterà un momento aperto a tutti. I cittadini potranno così rendere omaggio a un uomo che ha lasciato un segno profondo nell’immaginario comune e che ha reso la città un punto di riferimento mondiale per lo stile.
L’ultimo abbraccio della città
Il lutto cittadino proclamato a Milano è il simbolo di un legame che non si è mai spezzato. Giorgio Armani non è stato soltanto un gigante della moda, ma anche un protagonista della vita culturale e sociale, capace di investire nella città e di sostenerne lo sviluppo in più ambiti. Nel giorno dei funerali, le bandiere a mezz’asta e il silenzio che accompagnerà la cerimonia diventeranno il tributo collettivo a un uomo che ha saputo incarnare la misura, il rigore e la bellezza dell’Italia.
Milano, che lo ha visto crescere artisticamente e diventare icona globale, si stringerà attorno alla sua memoria con un ultimo abbraccio, riconoscendo in lui non solo un simbolo della moda, ma un pezzo fondamentale della propria identità.