
Era la prima volta che due azzurri si sfidavano nei quarti di finale di uno Slam. L’Arthur Ashe Stadium ha fatto da cornice al confronto tra Jannik Sinner, numero 1 del mondo, e Lorenzo Musetti, numero 10 del tabellone. Un match atteso, che ha rappresentato un traguardo storico per il tennis italiano.
Sin dai primi scambi, però, Sinner ha imposto la sua legge. Ha chiuso la partita in tre set, concedendo appena sette game al rivale. La pressione continua dell’altoatesino, la sua solidità e la capacità di comandare lo scambio hanno lasciato a Musetti pochi margini di respiro. Nel primo set, vinto in scioltezza da Jannik, il toscano non è mai riuscito a trovare ritmo. Nel secondo ha reagito, servendo meglio e guadagnandosi una palla break, ma senza riuscire a sfruttarla. Nel terzo la distanza tra i due è tornata evidente, con Sinner capace di accelerare nei momenti chiave e chiudere senza esitazioni.
Le parole di Musetti e lo sguardo al futuro
A fine partita, Musetti ha reso omaggio al rivale con parole nette: “Jannik è impressionante, in campo è opprimente. Non ho mai giocato con qualcuno che mi mettesse così tanta pressione”. Il 22enne toscano ha riconosciuto di non essere riuscito a sporcargli il gioco, sottolineando quanto Sinner costringa sempre l’avversario a giocare al limite. “Ho sbagliato tanto – ha spiegato – ma lui ti porta fuori giri, non concede nulla”.
Pur amareggiato, Musetti ha mostrato consapevolezza e voglia di crescita: “In questo momento Jannik è più forte di me, ma sono felice di essere arrivato fino a qui. Devo migliorare e crescere, spero di poterlo affrontare di nuovo presto”. Infine, un giudizio sugli avversari che potrebbero fermare l’altoatesino sul cemento: “L’unico che può dargli fastidio è Alcaraz, se è in condizioni ottimali”.