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Orrore in Italia, bambino di 3 anni muore in ospedale: cosa aveva. “Davvero atroce”

Pubblicato: 04/09/2025 20:43

La meningite è una malattia grave che può colpire rapidamente i bambini, causando complicazioni gravi e, in alcuni casi, esiti letali. I sintomi iniziali possono essere difficili da riconoscere, ma includono febbre alta, vomito, mal di testa e rigidità del collo. La tempestività nell’individuazione e nel trattamento dell’infezione è fondamentale per aumentare le possibilità di sopravvivenza.

Oltre alla prevenzione attraverso la vaccinazione, la sorveglianza epidemiologica e la profilassi dei contatti stretti sono strumenti essenziali per contenere la diffusione della malattia. La meningite può evolvere in sepsi fulminante, una condizione critica che richiede cure immediate in ospedale e può avere esiti drammatici nei più piccoli.

Ricovero e trasferimento d’urgenza

Un bimbo di tre anni è morto questa mattina, 4 settembre 2025, all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, probabilmente a causa di una meningite. Il piccolo era arrivato nel pomeriggio di ieri al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove era stato ricoverato nel reparto di Pediatria. Le sue condizioni si sono aggravate rapidamente, e intorno alle 22 è stato disposto il trasferimento d’urgenza a Bari.

Nelle prime ore del mattino, il bambino è deceduto, lasciando sgomenta la famiglia e l’intera comunità locale. I genitori hanno presentato denuncia alla polizia, e la Procura di Bari ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità nella tragedia. La salma si trova attualmente presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, dove sarà eseguita l’autopsia nei prossimi giorni.

Ipotesi sepsi fulminante e misure preventive

Secondo quanto spiegato dalla ASL di Taranto, dalle prime valutazioni cliniche si ipotizza che la causa del decesso sia una sepsi fulminante da meningococco. Sono in corso ulteriori analisi di laboratorio e approfondimenti diagnostici per confermare l’origine dell’infezione.

Il Dipartimento di Prevenzione della ASL ha già attivato tutte le procedure previste per la sorveglianza epidemiologica e la profilassi dei contatti stretti, nel pieno rispetto delle normative vigenti. Al momento, il bambino non risultava vaccinato contro il meningococco, fattore che ha reso più grave l’evoluzione della malattia.

La comunità locale resta profondamente colpita da questa tragedia, mentre le autorità sanitarie continuano a monitorare la situazione per prevenire eventuali rischi per altre persone.

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