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Sondaggi, i numeri dei partiti sorprendono: chi può esultare e chi piange davvero

Pubblicato: 04/09/2025 11:30

L’estate ha lasciato qualche strascico nei numeri della politica italiana, ma ha portato numeri significativi sul confronto fra i due schieramenti. A oltre un mese dall’ultima rilevazione, il sondaggio SWG per il TgLa7 restituisce un quadro nel complesso stabile, ma con alcune sfumature che pesano nel dibattito politico.

Mentre il mondo guardava all’incontro tra Trump e Putin in Alaska e la guerra in Medio Oriente continuava a occupare la scena internazionale, in Italia le tensioni interne ai due poli si sono fatte sentire. Adesso, finite le vacanze, la campagna elettorale per le prossime Regionali entra nel vivo.

Secondo i dati aggiornati al 28 luglio 2025, Fratelli d’Italia consolida la propria posizione: il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni guadagna lo 0,3% e tocca il 30,2%. Un risultato che conferma la leadership del centrodestra e rafforza la premier alla vigilia di un autunno politicamente complesso.

Il derby tra Lega e Forza Italia

Se Fratelli d’Italia sorride, dentro la maggioranza il confronto tra Lega e Forza Italia resta aperto. Il Carroccio avanza all’8,6% e scavalca gli Azzurri, che si fermano all’8,2%. Un derby che dura da mesi e che, almeno per ora, vede Matteo Salvini davanti ad Antonio Tajani. Noi Moderati di Maurizio Lupi resta stabile all’1%, confermando il ruolo marginale ma importante in Parlamento.

Sul fronte opposto la situazione appare più complicata. Il Partito Democratico di Elly Schlein arretra dello 0,5% e si attesta al 22%. Il calo conferma le difficoltà di una formazione che fatica a proporsi come alternativa credibile di governo, mentre il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte scende al 13,3%, un risultato che ne arresta la crescita.

L’ex Terzo Polo e il peso dell’astensionismo

Non arrivano segnali di ripresa nemmeno dall’area centrista. Azione di Carlo Calenda resta ferma al 3,5%, mentre Italia Viva di Matteo Renzi scivola al 2,5%. +Europa sfiora il 2%, restando sotto la soglia di sbarramento. Alla voce “altro partito” si raccoglie l’1,9%.

Il dato forse più significativo riguarda però l’aumento degli indecisi. La percentuale di chi non si esprime sale al 33%, con una crescita del 4% rispetto a luglio. Un segnale che riflette l’onda lunga dell’astensionismo, ormai fattore strutturale della politica italiana. Una variabile che pesa e che rischia di condizionare pesantemente l’esito delle prossime Regionali.

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Ultimo Aggiornamento: 04/09/2025 14:12

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