
La notizia della scomparsa di Giorgio Armani ha colto di sorpresa il mondo della moda e non solo. L’iconico stilista, simbolo dell’eleganza italiana nel mondo, si è spento all’età di 90 anni, lasciando un vuoto immenso tra colleghi, collaboratori, celebrità e ammiratori. Proprio alla fine di questo mese era attesa una grande festa per celebrare i suoi 50 anni di carriera, una vita costellata di successi e rivoluzioni nel mondo dell’alta moda.
Un addio improvviso
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Armani si è spento nel pomeriggio di giovedì, nella sua storica residenza milanese di via Borgonuovo, circondato dalle persone a lui più care: la famiglia e il compagno di sempre. Un malore allo stomaco improvviso avrebbe segnato l’ultima fase del suo stato di salute, già compromesso da una precedente infezione polmonare che, a giugno, lo aveva costretto a disertare la sfilata della collezione estiva, evento per lui rarissimo.
“Ha lavorato fino all’ultimo”
Fedele al suo spirito instancabile, Giorgio Armani aveva continuato a lavorare anche negli ultimi giorni di vita. Solo pochi giorni fa, aveva supervisionato personalmente gli abiti della sfilata in preparazione per il grande evento del 28 settembre, che si sarebbe dovuto tenere nel cortile di Palazzo Brera. Inoltre, aveva annunciato l’acquisizione della storica Capannina, il locale dove, negli anni Sessanta, conobbe Sergio Galeotti, partner nella vita e nel lavoro.
Il testamento di stile
Armani non ha lasciato solo un impero da miliardi di euro, ma un’eredità estetica e culturale che ha ridefinito l’idea di eleganza nel XX e XXI secolo. Con il suo inconfondibile stile sobrio, raffinato e innovativo, ha vestito generazioni di attori, politici e star internazionali. E ha reso l’Italia, ancora una volta, protagonista della bellezza nel mondo.