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Google nei guai, multa record dell’Europa. Anche Trump al centro della tempesta

Pubblicato: 05/09/2025 18:51

La Commissione europea ha annunciato una sanzione di 2,95 miliardi di euro a carico di Google. La multa è stata imposta per aver commesso abusi che hanno avuto l’effetto di distorcere la concorrenza nel settore della tecnologia pubblicitaria, noto come adtech. La decisione arriva al termine di un’indagine lunga e complessa che ha messo sotto esame le pratiche del colosso tecnologico.

La decisione della Commissione Europea

L’azione intrapresa dalla Commissione mira a colpire le pratiche abusive di Google e a ripristinare condizioni di equità nel mercato. Le indagini hanno rivelato che l’azienda ha sfruttato la sua posizione dominante per favorire i propri servizi, danneggiando così i concorrenti. L’annuncio della sanzione è accompagnato dall’ordine per Google di porre fine a queste pratiche e di adottare misure efficaci per eliminare i conflitti di interesse che inquinano la catena di fornitura dell’adtech, a tutto vantaggio degli operatori del settore.

Lo sfondo politico internazionale

L’imposizione della multa acquisisce un significato particolare se si considera la tempistica. L’annuncio è arrivato a poche ore di distanza da una cena che ha visto il presidente americano Donald Trump ospitare alla Casa Bianca i vertici delle più grandi aziende tecnologiche statunitensi. Questo evento si inserisce in un contesto di rinnovata tensione politica tra Stati Uniti ed Unione Europea. Archiviato, per il momento, il tema dei dazi, il presidente Trump aveva già lanciato, secondo fonti giornalistiche, avvertimenti non espliciti ma chiaramente diretti a Bruxelles. La decisione della Commissione europea potrebbe essere interpretata non solo come un atto di regolamentazione, ma anche come un chiaro segnale di indipendenza e fermezza nei confronti delle pressioni esterne.

A fronte di una sanzione di tale portata, che si inserisce in una serie di provvedimenti antitrust da parte di Bruxelles, è altamente probabile che Google non accetterà la decisione senza contestarla. L’azienda ha la possibilità di presentare ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Un’azione legale di questo tipo potrebbe portare a una lunga e complessa battaglia giudiziaria, che potrebbe durare anni. In passato, Google ha già impugnato decisioni simili, sostenendo che le accuse di abuso di posizione dominante non fossero fondate o che le multe fossero sproporzionate. Il caso, quindi, è lontano dall’essere chiuso e il suo esito finale dipenderà dagli sviluppi legali che seguiranno nei prossimi mesi.

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