
Le dimissioni della vicepremier Angela Rayner scuotono Downing Street e costringono il premier Keir Starmer a un rimpasto di governo che segna un passaggio cruciale per l’esecutivo laburista. La leader dell’ala popolare e di sinistra del partito ha lasciato l’incarico dopo avere ammesso di non aver versato circa 40 mila sterline di “stamp duty”, l’imposta dovuta sulle seconde case, una vicenda che ha messo in grave imbarazzo il Labour e acuito le divisioni interne.
Nel giro di poche ore è arrivata la risposta politica: Starmer ha nominato David Lammy nuovo vicepremier e ministro della Giustizia, avviando un ricambio di poltrone che coinvolge anche gli Esteri e gli Interni. Un terremoto che arriva in un momento già delicatissimo, mentre i sondaggi segnalano l’avanzata di Nigel Farage e del suo partito Reform.
La caduta di Rayner e la crisi del Labour

Angela Rayner, conosciuta come “la Rossa” per il colore dei capelli e le posizioni politiche, rappresentava una delle figure più popolari dell’attuale governo. La sua uscita di scena appare doppiamente pesante: oltre a ricoprire il ruolo di vicepremier, era anche responsabile per il settore dell’edilizia, rendendo lo scandalo fiscale ancora più imbarazzante.
“Sono profondamente rammaricata, mi assumo tutte le responsabilità”, ha dichiarato Rayner, confermando di aver dichiarato falsamente come residenza principale il suo appartamento di Hove, nel sud-est dell’Inghilterra. Nonostante la volontà di rimborsare le somme dovute, la commissione etica del parlamento ha giudicato l’errore imperdonabile. “Mi dispiace sia finita così”, ha commentato Keir Starmer, chiamato ora a gestire un equilibrio complesso tra correnti interne e malumori crescenti.
Il rimpasto di governo
Il premier ha deciso di reagire rapidamente, annunciando un rimpasto radicale. A sostituire Rayner come vicepremier è stato scelto David Lammy, che lascia la guida del ministero degli Esteri. Al suo posto arriva Yvette Cooper, mentre il dicastero degli Interni passa a Shabana Mahmood, già ministra della Giustizia. Un valzer di nomi che ridisegna la squadra di governo e mira a rilanciare la credibilità dell’esecutivo in una fase di forte turbolenza.
Non si tratta soltanto di un aggiustamento tecnico: per il Labour questo rimpasto è anche un messaggio politico, un tentativo di mostrare compattezza mentre l’opposizione e la stampa parlano di una nave alla deriva. Ma con le difficoltà economiche, l’aumento dei migranti e l’ascesa di Farage, il compito di Starmer appare sempre più arduo.
Al centro della vicenda vi è un appartamento a Hove, nel sud-est dell’Inghilterra, dal valore vicino al milione di sterline. Rayner aveva dichiarato la casa come residenza principale, eludendo così il pagamento di circa 40 mila sterline di imposta di bollo. La stessa vicepremier, nelle scorse settimane, aveva ammesso l’errore autodenunciandosi al consiglio etico e spiegando di essere stata mal consigliata dai propri legali.
Nonostante le sue parole di rammarico e la disponibilità a saldare l’intera cifra dovuta, la posizione di Angela Rayner è apparsa fin da subito compromessa. Una contraddizione pesante per chi, come lei, aveva fatto della lotta al malaffare e alla trasparenza fiscale una delle bandiere della propria carriera politica.