
L’account X di Guido Crosetto è finito nel mirino degli hacker, che nelle ultime ore hanno pubblicato contenuti ingannevoli per promuovere raccolte fondi false. Nei post si chiedeva di donare denaro in criptovalute a favore di Gaza e persino per il presunto funerale di Giorgio Armani, scomparso il 4 settembre.
A confermare l’attacco è stato lo stesso ministero della Difesa, che in una nota ha precisato: «L’account personale del ministro Guido Crosetto su X è stato oggetto di un attacco informatico. I contenuti pubblicati non sono riconducibili al ministro né al ministero della Difesa». L’ente ha aggiunto di essere al lavoro con le autorità competenti «per il ripristino della piena sicurezza».
Il caso si inserisce in una più ampia ondata di incursioni digitali contro profili di personaggi famosi, sottratti ai legittimi proprietari e utilizzati per diffondere link fraudolenti. Nel caso di Crosetto, oltre al messaggio sull’imprenditore della moda, gli hacker hanno diffuso un appello con lo slogan “Italiestine”, crasi tra Italy e Palestine, per spingere gli utenti a donazioni destinate in realtà a conti non tracciabili.
Secondo fonti del ministero, i truffatori sarebbero stati bloccati e la piattaforma ha promesso un rafforzamento delle proprie misure di sicurezza. Non è la prima volta che il titolare della Difesa viene preso di mira: in passato, ignoti si erano spacciati per lui contattando imprenditori e conoscenti per chiedere denaro da destinare – secondo la truffa – al rilascio di giornalisti sequestrati in Siria o in Iran. In realtà i fondi finivano su conti esteri gestiti dai criminali.
L’episodio accende i riflettori sulla vulnerabilità degli account social anche ad alti livelli istituzionali e rilancia il tema della necessità di una maggiore protezione digitale.