Vai al contenuto

Portiere 13enne picchiato, succede dopo la squalifica: “Carriera distrutta”. Che decisione

Pubblicato: 05/09/2025 11:45

Un episodio di violenza ha scosso il mondo del calcio giovanile a Collegno, nel Torinese, al termine della partita Under 14 del torneo Super Oscar tra Volpiano Pianese e Carmagnola. Inizialmente si era diffusa la notizia che a scatenare la rissa fosse stato il padre di un giocatore del Carmagnola. Tuttavia, le indagini hanno chiarito che la dinamica era ben diversa, coinvolgendo direttamente i giovani calciatori e un genitore.

Secondo quanto ricostruito, la rissa è iniziata tra i giocatori in campo e si è intensificata quando un genitore, identificato come il padre di un calciatore del Carmagnola, è entrato sul terreno di gioco e ha aggredito il portiere del Volpiano Pianese, un ragazzo di 13 anni. L’aggressione ha provocato al giovane calciatore contusioni e traumi che hanno richiesto cure mediche immediate.

Cosa è successo

Il giudice sportivo ha emesso squalifiche per i protagonisti dell’incidente. Il portiere del Volpiano Pianese è stato squalificato fino al 4 settembre 2026 per aver innescato la rissa con comportamenti violenti. Un giocatore del Carmagnola ha ricevuto la stessa sanzione per la sua partecipazione attiva alla rissa, mentre il padre del portiere, in qualità di dirigente della società, è stato squalificato fino a marzo 2026 per aver assunto un comportamento aggressivo anziché sedare gli animi.

Prima la solidarietà del calcio italiano, poi il passo indietro. Il giovane portiere Thomas, 13 anni, tesserato con il Volpiano Pianese e vittima di una brutale aggressione da parte del padre di un avversario, sembrava destinato a vivere un giorno speciale a Coverciano, invitato direttamente da Gianluigi Donnarumma. Ma la Federazione ha cambiato rotta: nessun invito ufficiale.

Il messaggio di Donnarumma e la retromarcia

Durante una conferenza stampa, il portiere del PSG e numero uno della Nazionale si era speso in prima persona: «Vogliamo mandargli un messaggio, certe cose non dovrebbero mai accadere. Lo aspettiamo». Parole accolte con entusiasmo dal mondo del calcio e soprattutto dalla famiglia del ragazzo, ancora provato da fratture al malleolo e allo zigomo riportate nell’aggressione.

Ora, però, il sogno sembra sfumato. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la decisione della Figc è arrivata dopo la pubblicazione della dura sentenza del Giudice Sportivo, che ha inflitto al 13enne un anno di squalifica. La motivazione parla di una rissa “così violenta da essere considerata un evento spregevole”.

Il sostegno di Buffon e Zoff

Nei giorni immediatamente successivi ai fatti di Collegno, comune alle porte di Torino, il calcio italiano si era stretto intorno a Thomas. Gigi Buffon, oggi capo delegazione azzurro e campione del mondo 2006, lo aveva chiamato personalmente: «Non mollare, siamo con te», il suo incoraggiamento. Anche Dino Zoff, leggenda senza tempo, aveva manifestato pubblicamente la propria vicinanza.

Un sostegno che aveva alimentato la speranza di trasformare una brutta pagina di sport in un’occasione di riscatto.

Il video che cambia tutto

A complicare la vicenda è stato il filmato circolato nelle ultime ore. Nelle immagini si vede chiaramente Thomas colpire un avversario già a terra, gesto che ha pesato nella decisione del Giudice Sportivo. Un dettaglio che ha ribaltato la narrazione iniziale: da vittima a protagonista – almeno parziale – di un episodio di violenza collettiva.

Così, le porte di Coverciano che si erano aperte simbolicamente dopo le parole di Donnarumma, ora si richiudono improvvisamente.

Tra solidarietà e disciplina

Il caso Thomas mette in luce una contraddizione dolorosa. Da una parte la necessità di tutelare un ragazzo aggredito in modo inaccettabile da un adulto; dall’altra la volontà delle istituzioni sportive di mantenere una linea di fermezza contro la violenza in campo, anche se praticata da minorenni.

Un equilibrio fragile, che lascia un tredicenne con le ossa rotte e un sogno spezzato: quello di ricevere l’abbraccio del calcio italiano nel suo centro più prestigioso.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure