
La domenica mattina, nella quiete di una piccola comunità, la celebrazione della messa rappresenta un momento di raccoglimento, di unità e di fede. A Stradella, invece, l’omelia di oggi è stata segnata dal ricordo di un episodio doloroso: l’aggressione subita da un sacerdote da parte di un gruppo di adolescenti. Nonostante la violenza subita, il messaggio del prete non è stato di rancore, ma di perdono e di richiesta di aiuto per quei ragazzi che hanno scelto la strada sbagliata.
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Il clima in chiesa era carico di emozione. I fedeli, radunati per la messa domenicale, non hanno potuto ignorare quanto accaduto pochi giorni prima. Le parole del sacerdote hanno tracciato un confine netto tra la necessità di condannare i gesti violenti e l’importanza di non alimentare altro odio.
L’aggressione all’oratorio
Il fatto risale a venerdì sera, quando un branco di minorenni, tutti tra i 13 e i 14 anni, ha fatto irruzione nell’oratorio di Stradella, in provincia di Pavia. Davanti a decine di bambini e genitori, i ragazzi hanno sputato addosso al sacerdote, don Daniele Lottari, e lo hanno colpito con un pugno. Un gesto violento e ingiustificabile che ha suscitato sgomento nell’intera comunità.
Secondo diverse testimonianze, gli stessi giovani avrebbero già compiuto altre azioni simili nei giorni scorsi: l’aggressione a un anziano, un atto di bullismo contro una ragazza e il furto di un estintore da un palazzo. Episodi che hanno alimentato la percezione di insicurezza in città.

La reazione del sacerdote
Durante la messa di questa mattina, don Daniele ha accennato brevemente all’accaduto, invitando i fedeli a non cedere alla tentazione dell’odio: «Non aggiungiamo violenza a violenza. Sono ragazzi fragili, vanno aiutati. Certo, devono anche essere corretti per i loro comportamenti sbagliati; ma non è assolutamente il caso di odiarli».
Parole che hanno colpito i presenti e che hanno mostrato la volontà del sacerdote di mantenere la comunità unita, anche di fronte a un gesto così grave. Dopo la celebrazione, molti fedeli si sono avvicinati per chiedere come stesse, ricevendo da lui rassicurazioni sulle sue condizioni fisiche.
La solidarietà del sindaco
Anche le istituzioni locali hanno voluto esprimere vicinanza al sacerdote. Il sindaco di Stradella, Gianpiero Bellinzona, ha affidato ai social un messaggio di solidarietà: «Siamo profondamente scossi e rammaricati per quanto accaduto a don Daniele, vittima di una vile aggressione da parte di un gruppo di ragazzi minorenni durante una festa in oratorio. A lui e a tutti i presenti va la nostra vicinanza. Don Daniele e il nostro oratorio sono un punto di riferimento per tanti giovani e famiglie».
Il primo cittadino ha anche sottolineato la preoccupazione crescente tra i residenti per le azioni della baby gang, assicurando che la vicenda è sotto l’attenzione delle forze dell’ordine, coordinate dalla Prefettura. «Nel loro operato nutriamo la massima fiducia – ha aggiunto – e restiamo a disposizione per ogni collaborazione necessaria».

Una comunità ferita ma unita
L’episodio ha acceso i riflettori su un fenomeno preoccupante: la devianza minorile che si manifesta in forme sempre più aggressive, colpendo simboli della comunità come l’oratorio. Allo stesso tempo, però, la reazione di don Daniele rappresenta un messaggio potente: la violenza non può essere risposta alla violenza.
La comunità di Stradella si trova ora a fare i conti con il dolore, ma anche con la consapevolezza che il percorso per affrontare certi fenomeni passa dalla collaborazione tra istituzioni, famiglie e scuola. Il perdono e la comprensione invocati dal sacerdote diventano così un invito a riflettere, senza dimenticare la necessità di garantire sicurezza e rispetto delle regole.
In un momento di forte turbamento, le parole di don Daniele risuonano come un appello a non cedere al rancore, ma a cercare soluzioni che possano davvero aiutare quei ragazzi fragili a trovare una strada diversa. Perché la ferita subita dalla comunità non diventi l’ennesimo seme di divisione, ma un’occasione per ricostruire un tessuto sociale più forte e solidale.