
All’alba la Striscia di Gaza si è risvegliata sotto un nuovo pesante bombardamento. Il rumore delle esplosioni ha interrotto il silenzio del mattino, facendo precipitare ancora una volta la popolazione in un clima di paura e devastazione. I quartieri colpiti si sono trasformati in scenari di distruzione, con famiglie costrette a fuggire e soccorritori impegnati a cercare superstiti sotto le macerie.
Leggi anche: Gaza, l’annuncio di Trump è tremendo: è successo da poco
La tensione, già altissima da mesi, si è trasformata nuovamente in tragedia. A pagare il prezzo più alto sono ancora i civili, intrappolati in una guerra che non conosce tregua.
I raid israeliani e il bilancio delle vittime
Secondo quanto riportato da Al Jazeera, almeno 21 palestinesi sono stati uccisi dall’alba in seguito agli attacchi israeliani. Le fonti mediche della Striscia confermano che la maggior parte delle vittime si concentra a Gaza City, epicentro dei raid più violenti.
Le esplosioni hanno colpito una tenda di sfollati e una scuola-rifugio, luoghi che ospitavano famiglie già costrette a lasciare le proprie abitazioni. La tenda si trovava nei pressi dell’ospedale al-Wafa, mentre il bombardamento sulla scuola ha causato almeno otto morti. Nelle ore successive, i soccorritori hanno continuato a scavare tra le macerie per cercare eventuali sopravvissuti.

Civili senza riparo e strutture al collasso
La tragedia di oggi mette ancora una volta in evidenza la condizione disperata dei civili nella Striscia di Gaza. Le scuole e le tende di fortuna, nate per offrire un minimo di protezione, si trasformano in obiettivi fragili e facilmente vulnerabili. La vicinanza dell’attacco all’ospedale al-Wafa sottolinea inoltre il rischio crescente per le strutture sanitarie, già al limite delle proprie capacità.
Medici e volontari operano in condizioni estreme, tra carenza di medicinali e continui allarmi per nuovi raid. Ogni nuovo bombardamento riduce ulteriormente gli spazi sicuri e aumenta il numero degli sfollati che non sanno più dove trovare riparo.

Una strage che non conosce tregua
Gli attacchi israeliani a Gaza delle ultime ore si inseriscono in un conflitto che continua a crescere senza soluzioni concrete all’orizzonte. La popolazione civile rimane intrappolata in un ciclo di violenza che alterna momenti di relativa calma a nuove ondate di bombardamenti.
Il bilancio di questa ennesima giornata di sangue è destinato a pesare ancora sulla già fragile stabilità della regione, confermando come ogni escalation porti con sé nuove vittime innocenti e un dolore sempre più difficile da sanare.