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Palantir Technologies: l’occhio “che tutto vede” tra innovazione e opacità

Pubblicato: 07/09/2025 20:02

Fondata nel 2003 a Palo Alto e oggi con sede a Denver, Palantir Technologies è divenuta un colosso del data mining e dell’analisi di big data per governi e imprese. L’azienda nacque su iniziativa di Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) insieme all’attuale CEO Alex Karp e altri soci, con l’idea di applicare al campo della sicurezza nazionale tecniche software antifrode sviluppate in ambito finanziario. Il nome Palantir richiama le “pietre veggenti” del Signore degli Anelli, in riferimento alla capacità dei suoi sistemi di “vedere” eventi distanti e ricavarne schemi predittivi.

Sin dagli inizi, l’azienda ha operato in forte sinergia con agenzie governative statunitensi: i primi prodotti – come la piattaforma Gotham – furono sviluppati con il supporto di analisti della CIA, FBI e NSA, puntando a integrare database prima separati. Nel tempo Palantir ha ampliato la clientela verso il settore privato (banche, sanità, industria), ma il core business resta legato a contratti pubblici in ambito militare e di intelligence.

Struttura societaria, azionisti e finanziamenti opachi

Palantir è nota anche per la sua compagine societaria e per i finanziamenti iniziali poco trasparenti. In fase di avvio fu sostenuta da Peter Thiel (tramite Founders Fund) e da In-Q-Tel, il braccio di venture capital della CIA: un legame diretto con l’intelligence USA che ha alimentato l’aura di segretezza intorno alla società.

Tra gli investitori privati successivi figurano, tra gli altri, Ken Langone, Stanley Druckenmiller e Tiger Global Management. Per molti anni Palantir è rimasta privata, evitando gli obblighi di trasparenza delle società quotate; nel 2020 si è poi quotata al NYSE/Nasdaq.

Oggi i maggiori azionisti sono grandi fondi d’investimento istituzionali come Vanguard e BlackRock. I fondatori mantengono il controllo grazie a una classe speciale di azioni con super-voto. In parallelo, il legame finanziario con lo Stato USA resta forte: dal 2009 Palantir ha firmato contratti per oltre 2,7 miliardi di dollari con il governo americano, di cui una quota significativa con il Pentagono.

Palantir, la pandemia Covid-19 e la collaborazione con l’NHS

Durante la pandemia da COVID-19 Palantir ha giocato un ruolo chiave nelle strategie di gestione dei dati sanitari. Sin da aprile 2020, diversi governi si sono affidati alla piattaforma Palantir Foundry per tracciare e contenere i contagi.

Nel Regno Unito la società ha stretto un accordo con il National Health Service (NHS) per creare un data store centralizzato sull’andamento dell’epidemia: il software ha aggregato dati su test, posti letto, ventilatori e contact tracing.

La collaborazione ha sollevato interrogativi sulla privacy e sul consenso: documenti interni hanno mostrato che l’NHS ordinò agli ospedali di condividere quotidianamente dati dei pazienti con la piattaforma Palantir. Pur richiamando la pseudonimizzazione, attivisti e legali – come OpenDemocracy – hanno evidenziato il rischio di re-identificazione. In sostanza, Palantir ha avuto accesso a grandi dataset sanitari senza consenso esplicito dei pazienti, generando un ampio dibattito pubblico.

L’AI militare: Project Maven, la Nato e la guerra in Ucraina

Palantir è coinvolta nelle applicazioni di intelligenza artificiale militare. Nel 2017 il Pentagono ha lanciato il Project Maven, per usare AI e machine learning nell’analisi di immagini da droni; dopo il ritiro di Google, Palantir ne è divenuta partner centrale.

Dal progetto è nato il Maven Smart System (MSS), capace di integrare fonti dati eterogenee e creare un quadro digitale del campo di battaglia. Nel marzo 2025 la NATO ha adottato una versione dedicata, MSS NATO. La piattaforma consente di analizzare rapidamente dati satellitari, droni, rapporti di intelligence e fonti aperte, generando mappe interattive e modelli predittivi.

Non decide in autonomia, ma fornisce ai comandanti uno strumento di decision-making accelerato. Alcuni alleati europei hanno espresso riserve per la dipendenza da un fornitore statunitense, preferendo sviluppare sistemi propri; intanto il sistema è stato sperimentato anche nella guerra in Ucraina.

Palantir, “l’occhio che tutto vede” e agisce come un servizio di informazione di uno Stato nazionale

L’inchiesta evidenzia il duplice volto di Palantir: partner tecnologico strategico in crisi sanitarie e conflitti, ma anche simbolo di opacità societaria e di rischi per privacy e sovranità tecnologica. La sfida è assicurare trasparenza nei contratti pubblici e tutele per i dati personali, affinché strumenti così potenti restino imbrigliati da regole democratiche.

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