
Un nuovo evento sismico ha riportato l’attenzione sulle zone a rischio del bacino mediterraneo, dove l’attività tettonica è storicamente intensa. I movimenti della crosta terrestre, anche di moderata entità, continuano a preoccupare residenti e autorità, specialmente in quelle aree dove la memoria di eventi più gravi è ancora recente.
Le autorità locali e nazionali sono chiamate a rispondere tempestivamente ogni volta che la terra trema, anche quando non si registrano danni. Il coordinamento tra protezione civile, centri sismologici e ministeri competenti risulta fondamentale per garantire la sicurezza pubblica e rassicurare le popolazioni coinvolte.
Scossa di magnitudo 4.8 in Turchia occidentale, nessun danno segnalato
Alle 12:35 locali di domenica 7 settembre (le 11:35 in Italia), una scossa di terremoto di magnitudo 4.8 ha colpito la Turchia occidentale. Il Centro sismologico ha localizzato l’epicentro a circa 6 km a sud-sudovest di Sındırgı, con una profondità di 9 chilometri, secondo quanto riferito dai dati ufficiali.
Il sisma è stato avvertito chiaramente anche nei centri vicini, compresa Smirne, senza tuttavia causare, al momento, danni a persone o strutture, come confermato dalle autorità. L’agenzia di stampa Anadolu ha riportato la notizia poco dopo l’evento, aggiungendo che molti cittadini hanno segnalato tremori leggeri ma prolungati.
Il Ministro dell’Interno turco, Ali Yerlikaya, ha comunicato tramite un post su X (ex Twitter) che “le autorità competenti hanno immediatamente avviato le scansioni sul campo per verificare eventuali criticità”. Il sisma ha colpito la provincia di Balıkesir, già colpita lo scorso mese da un evento ben più intenso.
Infatti, nel corso di agosto, un terremoto di magnitudo 6.1 aveva interessato la stessa area, provocando un morto e il crollo di alcune abitazioni. Anche se la scossa odierna è stata di intensità inferiore, il timore resta vivo tra la popolazione locale. Le autorità rimangono in allerta, e le verifiche proseguiranno nelle prossime ore.