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Accoltellata a morte nella metro, ora la notizia shock: “È lei… non è possibile”

Pubblicato: 08/09/2025 15:31

Aveva lasciato l’Ucraina per fuggire dalle bombe, dalle sirene antiaeree e da un presente segnato dall’angoscia. A soli 23 anni, Iryna Zarutska aveva scelto gli Stati Uniti come nuova casa, con la speranza di costruire un futuro sicuro e dignitoso. Ma il sogno americano per lei si è trasformato in un incubo: il 22 agosto, a Charlotte, in North Carolina, è stata brutalmente uccisa su un treno della metropolitana leggera da un senzatetto di 34 anni, Decarlos Brown, armato di coltello.

Il video che ha scatenato polemiche

La giovane era salita sulla Lynx Blue Line poco prima delle 22. Indossava la divisa della pizzeria dove lavorava, un cappello e le cuffie. Sembrava un viaggio qualunque. Dietro di lei, però, c’era Brown, già noto alle forze dell’ordine per una lunga serie di reati.

Dopo quattro minuti, l’uomo ha estratto un coltello a serramanico e l’ha colpita più volte, almeno una al collo. Le telecamere di sorveglianza hanno immortalato l’aggressione e le fasi successive, immagini che il Charlotte Area Transit System ha diffuso in una versione parzialmente oscurata. La decisione di rendere pubblico il filmato ha però sollevato forti critiche: la famiglia della vittima, appoggiata dal sindaco Vi Lyles, ha chiesto di rimuoverlo “per rispetto di Iryna”.

Il disperato tentativo di salvarsi

Ferita gravemente, Iryna ha provato a tamponare il sangue stringendosi il collo. Alcuni passeggeri sotto shock hanno tentato di soccorrerla, ma la giovane si è accasciata sul sedile e poco dopo è stata dichiarata morta a bordo del convoglio, come riportato dall’emittente WSOC TV.

Nel frattempo Brown, dopo essersi tolto cappuccio e felpa sporchi di sangue, è sceso alla prima fermata utile. La polizia lo ha rintracciato poco dopo, recuperando l’arma e trovandolo con una mano ferita. È stato portato in ospedale e poi arrestato con l’accusa di omicidio di primo grado. In carcere si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Un passato di violenze e disturbi psichici

Il profilo del 34enne mette i brividi. Dal 2011 collezionava arresti per furto aggravato, rapina a mano armata e minacce, scontando anche cinque anni di prigione. Lo scorso gennaio era stato fermato per abuso del numero di emergenza 911, dopo aver dichiarato che un materiale “artificiale” all’interno del suo corpo controllasse i suoi movimenti e persino il modo di parlare. Segnali evidenti di un disturbo psichico, che però non avevano portato a misure concrete di cura o di contenimento.

Il sogno spezzato di una vita nuova

Ad oggi non emerge alcun movente per l’aggressione. La violenza appare insensata, improvvisa. Iryna era fuggita dalla guerra per trovare sicurezza, ma è morta in modo brutale su un vagone della metro americana.

La sua storia è diventata simbolo di più di una tragedia personale: è il riflesso di un sistema che non riesce a garantire sicurezza ai cittadini, che non gestisce in modo adeguato i senzatetto con gravi precedenti e che lascia irrisolto il tema della salute mentale. In quel treno di Charlotte, il 22 agosto, non è stata uccisa solo una giovane donna: è stato infranto il sogno di chi credeva di poter ricominciare lontano dalla guerra.

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