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Allarme virus in Italia, boom di casi! Ospedali sotto pressione

Pubblicato: 08/09/2025 11:54

Le preoccupazioni per la prossima stagione influenzale in Italia si intensificano, alimentate dai dati allarmanti che arrivano dall’Australia, dove si sta assistendo a un’ondata di infezioni e ospedalizzazioni. L’emisfero australe è da sempre un campanello d’allarme per ciò che potrebbe accadere nel nostro paese, sia per anticipare l’impatto della malattia che per individuare i ceppi virali predominanti.

I report dall’Australia indicano un aumento del 70% dei casi e del 50% dei ricoveri, cifre che hanno messo in allerta il Ministero della Salute e le Regioni italiane, già al lavoro per predisporre la campagna vaccinale. A partire da ottobre, l’Italia sarà pronta con una nuova fornitura di vaccini, per lo più trivalenti, e con l’uso dello spray nasale per i bambini.

La previsione dell’esperto

Per comprendere meglio lo scenario, è fondamentale ascoltare il parere di esperti come il Dottor Gianni Rezza, un noto epidemiologo e infettivologo. Pur riconoscendo l’importanza dei dati australiani, Rezza invita alla cautela, sottolineando che fare previsioni precise è estremamente difficile. L’anno scorso, l’Italia ha registrato un numero record di contagi, circa 16 milioni di persone, il che rende improbabile un superamento di tale cifra quest’anno. Secondo l’esperto, dopo il Covid, i virus influenzali hanno trovato un terreno fertile per circolare, ma le caratteristiche cliniche della malattia rimangono invariate. Non bisogna cedere al panico, ma piuttosto concentrarsi su un obiettivo cruciale: ridurre il numero dei casi gravi.

Il ruolo cruciale del vaccino

Il vaccino non mira a bloccare completamente la circolazione del virus, ma ha un’importanza strategica nel proteggere le categorie più vulnerabili, come gli anziani e le persone con patologie croniche. Per loro la vaccinazione, che sarà offerta gratuitamente, è caldamente raccomandata. La somministrazione sarà gestita da una rete capillare che include medici di famiglia, pediatri e farmacie convenzionate, facilitando così l’accesso alla protezione. Oltre alla protezione individuale, il Dottor Stefano de Lillo, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Roma, sottolinea un altro beneficio fondamentale della vaccinazione: alleggerire la pressione sui pronto soccorso. Durante i picchi influenzali, questi reparti vengono sovraccaricati, mettendo a rischio la capacità di assistenza per chi arriva con altre patologie.

Parallelamente alla campagna antinfluenzale, si prevede che parta anche quella per la vaccinazione contro il Covid. Le due campagne potrebbero essere gestite in maniera integrata, con la possibilità di somministrare entrambi i vaccini nella stessa sessione. Questa strategia semplificherebbe notevolmente il processo, specialmente per le categorie a rischio che sono le stesse per entrambe le malattie (con l’eccezione dei bambini). Si tratta principalmente di persone over 60 e di individui con patologie croniche che li rendono fragili.

Tuttavia, c’è un’attesa per l’arrivo della circolare del Ministero della Salute, che fornirà le direttive operative e i dettagli sugli acquisti dei vaccini per il Covid. Un ritardo di questo tipo non era mai accaduto negli anni passati, ma la speranza è che tutto si risolva in tempo utile per garantire un avvio coordinato e tempestivo delle campagne. La somministrazione combinata rappresenta un passo avanti nella gestione della salute pubblica, ottimizzando risorse e sforzi per proteggere al meglio la popolazione.

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