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Dopo l’Ucraina la Russia ha un nuovo obiettivo: “Pronti alla guerra”. Il mondo trema

Pubblicato: 08/09/2025 14:50

Le recenti dichiarazioni di Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, pubblicate dalla Tass, hanno scatenato un’ondata di tensione internazionale, delineando uno scenario allarmante. Nel suo articolo dal titolo eloquente, “La nuova dottrina finlandese: stupidità, menzogna, ingratitudine”, Medvedev accusa la Finlandia di prepararsi a un conflitto armato contro la Russia.

Al centro di queste accuse c’è l’adesione della Finlandia alla NATO, un’alleanza che ora si estende fino al confine russo, una mossa che Mosca ha da tempo considerato una minaccia alla propria sicurezza nazionale.

Lo scenario di un possibile attacco

Secondo Medvedev, la Finlandia non si sta semplicemente unendo a un’alleanza difensiva, ma sta attivamente seguendo una linea di preparazione alla guerra. Egli sostiene che Helsinki potrebbe diventare la “punta” di un attacco alla Russia e che stia addirittura preparando una testa di ponte per un’offensiva militare. A sostegno di questa tesi, il politico russo cita la presunta creazione di una “solida base per la presenza permanente dei militari statunitensi” sul territorio finlandese.

L’adesione della Finlandia alla NATO non è passata inosservata a Mosca. La Russia ha già annunciato piani per rivedere il proprio apparato militare e sta concentrando uomini e mezzi nell’area che considera cruciale. Le parole di Medvedev riflettono la preoccupazione di Mosca per la nuova collocazione della Finlandia nello scacchiere internazionale e l’impatto che questo potrebbe avere sulla stabilità regionale. La mossa finlandese è vista non come una garanzia di sicurezza, ma come un atto di provocazione che potrebbe alterare gli equilibri di potere e portare a una nuova corsa agli armamenti.

Il richiamo alla storia e le accuse di Medvedev

Medvedev non si limita a criticare le scelte attuali della Finlandia, ma affonda il colpo, riesumando vecchie questioni storiche. Egli suggerisce che la nuova politica di Helsinki potrebbe dare a Mosca tutte le ragioni per “rivedere il rifiuto di richiedere compensazioni per i danni causati dai finlandesi durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale”. In un’accusa che suona come una grave provocazione, Medvedev definisce la Finlandia uno “stato satellite del Terzo Reich” e la ritiene “responsabile dello scatenamento della Seconda guerra mondiale, così come la Germania”. Queste affermazioni, che distorcono la storia e ignorano il ruolo della Finlandia come vittima dell’aggressione sovietica nel 1939, sono un chiaro segnale della profondità della tensione e del deterioramento delle relazioni diplomatiche tra i due paesi.

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