
Due giovani fratelli sono stati arrestati su ordine della magistratura in seguito a una grave accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza di 17 anni. Le misure cautelari sono state emesse da due distinti tribunali, a conferma della serietà delle accuse mosse nei confronti dei due indagati, uno dei quali è ancora minorenne.
La dinamica dei fatti
I fatti al centro dell’indagine risalgono al 13 febbraio scorso, quando una giovane, allontanatasi da una comunità per minori, ha denunciato di essere stata vittima di uno stupro dopo aver accettato di incontrare i due fratelli in un garage alla periferia della città. La ragazza conosceva i due giovani e, secondo la sua testimonianza, sarebbe stata fatta ubriacare per poi subire la violenza. L’aggravante della minore età della vittima è un elemento chiave nelle accuse formalizzate nei confronti degli indagati.
La denuncia della 17enne, al suo rientro nella comunità, ha fatto scattare immediatamente le indagini. Gli inquirenti hanno lavorato per mesi, raccogliendo prove che potessero supportare la versione della ragazza. Nonostante i due fratelli abbiano sempre rigettato ogni accusa e sostenuto la propria innocenza durante gli interrogatori, gli elementi raccolti dagli investigatori sono stati ritenuti sufficientemente gravi dai giudici.
Le indagini e le misure cautelari
Le indagini hanno incluso un’approfondita analisi degli smartphone sequestrati agli indagati, un elemento che si è rivelato cruciale per la richiesta di arresto avanzata dai pubblici ministeri e successivamente accolta dai giudici. Secondo la procura, i due avrebbero agito in modo premeditato, attirando la giovane nel garage con l’intento di approfittare del suo stato di incapacità fisica e psichica.
Le misure di custodia cautelare sono state eseguite da una squadra specializzata nelle indagini su reati di violenza di genere. Il fratello maggiorenne è stato trasferito in carcere, mentre per il minorenne è stato disposto il collocamento in una comunità di recupero. Le indagini, coordinate dal Gruppo Antiviolenza della procura locale, hanno portato alla conclusione che esistevano prove sufficienti per procedere con gli arresti.
Questo caso mette in luce la delicata questione della violenza giovanile e sottolinea l’importanza di un’azione investigativa rapida e precisa. La giustizia seguirà il suo corso per accertare la verità definitiva e le responsabilità dei due indagati.