Sono 145 i testimoni chiamati dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi per difendere Louis Dassilva, il 35enne senegalese accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli, la pensionata di 78 anni trovata senza vita nel garage di via del Ciclamino a Rimini il 3 ottobre 2023. Il processo si aprirà lunedì 15 settembre davanti alla Corte d’Assise di Rimini.
L’accusa e il movente passionale
Secondo l’accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Daniele Paci e dagli investigatori della squadra mobile di Rimini, Dassilva avrebbe colpito la donna al culmine di un intreccio passionale. Gli inquirenti ritengono infatti che all’origine del delitto ci sia il legame extraconiugale tra l’imputato e la nuora della vittima, Manuela Bianchi.
La strategia della difesa
Tra i nomi depositati dalla difesa figurano proprio Manuela e Loris Bianchi, quest’ultimo fratello di Manuela. Entrambi sono stati inseriti nell’elenco dei testimoni insieme ad alcuni membri dei Testimoni di Geova, la congregazione religiosa frequentata da Pierina Paganelli.
Secondo i legali Fabbri e Guidi, la nuora della vittima avrebbe ancora “molte cose da raccontare” ai giudici. Inoltre, la difesa ha più volte lasciato intendere la possibilità di un coinvolgimento di Loris Bianchi nell’intera vicenda, ipotesi che potrebbe riemergere durante il dibattimento.
I nodi davanti alla Corte
La Corte d’Assise dovrà ora decidere se ammettere tutti i 145 testimoni, o se procedere con una scrematura. Non si esclude che la procura si opponga a una nuova audizione di Manuela Bianchi, già sentita in un incidente probatorio durato tre giorni e attualmente indagata per favoreggiamento nei confronti di Dassilva.
Con l’apertura del processo, si annuncia dunque una battaglia giudiziaria complessa, in cui la difesa proverà a smontare l’impianto accusatorio puntando su nuove testimonianze e possibili scenari alternativi.
Vuoi che ti prepari anche un profilo dei protagonisti (Dassilva, i Bianchi, la vittima) per dare un quadro più completo del processo?