
È stata una fuga che ha tenuto una nazione col fiato sospeso per quasi quattro anni. Un uomo, dopo una disputa, ha preso con sé i suoi tre figli, svanendo nel nulla e diventando un fantasma per le autorità. Hanno vissuto nelle zone più remote, eludendo la cattura, mentre il loro padre veniva visto come un eroe da alcuni e come un criminale da altri.
Il suo volto, e quello dei suoi bambini, sono diventati noti in tutto il paese, un ricordo costante della loro assenza. La caccia si è conclusa in un modo violento e tragico, ma ha portato finalmente alla fine del calvario per una famiglia in attesa.
La fine di una lunga caccia
La conclusione della caccia a Tom Phillips è arrivata inaspettatamente dopo un tentativo di furto con scasso. Un agente di polizia, intervenuto sul posto, è stato affrontato da Phillips che ha aperto il fuoco, colpendolo alla spalla e alla testa. Nonostante le ferite, l’agente è stato trasportato in elicottero in ospedale ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico. La polizia ha risposto al fuoco, uccidendo Phillips. Le immagini dal luogo della sparatoria mostrano il corpo di Phillips in mezzo alla strada, con un fucile a poca distanza. I veicoli della polizia presentano diversi fori di proiettile, testimonianza della violenza dello scontro a fuoco.
Durante la sparatoria, uno dei figli di Phillips era con lui ed è stato immediatamente messo in stato di arresto. Gli altri due fratelli sono stati trovati solo nel tardo pomeriggio, dopo una lunga e intensa operazione di ricerca che ha coinvolto circa cinquanta agenti di polizia. I bambini, che si ritiene abbiano 9, 10 e 12 anni, sono stati trovati sani e salvi nella boscaglia, ponendo fine a un calvario durato quasi quattro anni. La loro incolumità era da tempo la priorità principale delle autorità, che avevano evitato di condurre ricerche su larga scala proprio per non mettere a rischio la loro sicurezza.
Il caso e la rete di supporto
La fuga di Tom Phillips, iniziata nel 2021, era diventata una storia di interesse nazionale. L’uomo era riuscito a eludere la cattura per anni, nonostante i numerosi avvistamenti e il fatto che la polizia lo avesse accusato di reati come rapina aggravata, ferimento aggravato e possesso illegale di arma da fuoco. Le autorità ritengono che la sua lunga latitanza sia stata possibile grazie a una rete di supporto che gli forniva cibo e alloggio. Tuttavia, sembra che questa rete di sostegno si fosse recentemente indebolita, costringendo Phillips a compiere atti sempre più sfacciati, come il furto con scasso che ha portato alla sua tragica fine. Un agente ha descritto la situazione a Marokopa, la comunità in cui si era rifugiato, come divisa a metà tra chi lo sosteneva e chi lo riteneva un criminale, ma ha confermato che il suo sostegno era in esaurimento.
La reazione della madre
La madre dei tre bambini, dopo anni di angoscia, ha espresso il suo sollievo per la fine del calvario. Intervistata dall’emittente nazionale RNZ, ha dichiarato che i suoi figli le sono mancati moltissimo ogni giorno e che non vede l’ora di accoglierli di nuovo a casa con amore e cura. Al contempo, ha espresso la sua tristezza per il tragico epilogo della vicenda, un sentimento che riflette la complessità della situazione. La donna ha chiesto che venga rispettata la privacy della famiglia in questo momento delicato, nella speranza che i bambini possano reintegrarsi in un “ambiente stabile e amorevole” dopo un “lungo e difficile viaggio”.