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“Sono un medico ma non prendo questi farmaci”, effetti collaterali molto gravi. Fate attenzione

Pubblicato: 08/09/2025 15:47

La salute del sistema digerente è un aspetto cruciale del benessere generale, spesso trascurato fino a quando non si manifestano problemi. Un recente avvertimento del medico britannico Mark Porter, ampiamente ripreso, ha posto l’attenzione su un rischio sottovalutato: l’uso prolungato di farmaci antinfiammatori e i suoi effetti potenzialmente devastanti sullo stomaco.

L’allarme lanciato dal noto medico di base e corrispondente del Times è chiaro: l’assunzione di questi medicinali, pur essendo fondamentale per alleviare dolore e infiammazioni, può portare a gravi complicazioni come ulcere gastriche ed emorragie, che ogni anno colpiscono migliaia di persone.

Un rischio concreto per lo stomaco

Secondo il dottor Porter, ogni anno decine di migliaia di persone nel Regno Unito vengono ricoverate in ospedale a causa di un’ulcera gastrica o duodenale. Le conseguenze di queste condizioni, come emorragie e perforazioni, possono essere fatali. Il medico sottolinea che, sebbene le ulcere possano essere catastrofiche, sono le emorragie a rappresentare la minaccia più significativa, data la loro maggiore frequenza. Questi problemi, seppur meno visibili del dolore acuto, sono una realtà concreta e spesso ignorata da chi assume regolarmente farmaci antinfiammatori.

I farmaci più a rischio

I principali responsabili di ulcere gastriche “pericolose per la vita” sono i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), tra cui l’aspirina, l’ibuprofene, il diclofenac e il naprossene. Milioni di persone utilizzano questi farmaci per curare patologie comuni come l’artrite e il mal di schiena. Il loro meccanismo d’azione, pur essendo efficace contro il dolore e l’infiammazione, irrita la mucosa dello stomaco, aumentando notevolmente il rischio di ulcere. Ma i rischi non si limitano all’apparato digerente: l’uso routinario di FANS può contribuire all’aumento della pressione sanguigna e al rischio di infarti e ictus, oltre a giocare un ruolo nello sviluppo di malattie renali.

La sinergia di rischi

L’avvertimento del dottor Porter si fa ancora più incisivo quando si considera la combinazione di farmaci. Una persona che assume regolarmente un FANS ha una probabilità quattro volte superiore di subire un’emorragia gastrica rispetto a chi non ne fa uso. Ma il rischio aumenta in modo esponenziale se a un FANS si aggiungono altri farmaci. Se si assume anche un antidepressivo SSRI, la probabilità sale a sette volte. E se si combinano un FANS con uno steroide, il rischio di emorragia gastrica può addirittura arrivare a dodici volte. Queste interazioni farmacologiche sono spesso sconosciute ai pazienti e mettono in luce l’importanza di una gestione attenta e consapevole delle proprie terapie.

Di fronte a questi rischi, il dottor Porter offre consigli pratici per proteggere la salute dello stomaco. Il primo suggerimento è quello di affiancare ai farmaci antinfiammatori l’assunzione di antiacidi e protettori gastrici come l’omeprazolo e il lansoprazolo. Questi farmaci agiscono proteggendo la mucosa dello stomaco e riducendo l’acidità, mitigando così i danni potenziali dei FANS. Un altro consiglio fondamentale riguarda la scelta del farmaco in caso di automedicazione per il dolore o la febbre: il dottor Porter raccomanda il paracetamolo (noto in Italia come Tachipirina) come alternativa più sicura rispetto a ibuprofene o aspirina, a patto di non superare il dosaggio massimo giornaliero. È fondamentale ricordare che chi assume già un FANS deve evitare di prendere anche l’aspirina, che aumenta ulteriormente il rischio di ulcerazione e aggrava le emorragie a causa dei suoi effetti sulla coagulazione del sangue.

L’avvertimento del medico non si limita alle problematiche digestive. Il dottor Porter evidenzia che alcuni FANS, come l’ibuprofene, possono aumentare il rischio di ictus e infarto, oltre a causare un aumento della pressione sanguigna, ritenzione idrica e lo sviluppo di malattie renali. Inoltre, possono peggiorare i sintomi dell’asma. Questi effetti collaterali, spesso trascurati, rendono ancora più urgente un approccio cauto all’uso di questi farmaci, sottolineando la necessità di un dialogo costante con il proprio medico curante. La consapevolezza di questi rischi è il primo passo per un utilizzo più sicuro e responsabile dei medicinali.

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