
Nuovo colpo di scena nel caso della morte di Liliana Resinovich, la 63enne triestina scomparsa nel dicembre 2021 e trovata cadavere tre settimane dopo. La memoria esterna della GoPro di Sebastiano Visintin, marito e unico indagato nel caso, risulterebbe inizializzata o formattata, con conseguente cancellazione dei video registrati il 14 dicembre 2021, proprio il giorno della scomparsa.
Secondo quanto comunicato dalla Polizia postale alla Procura, la cancellazione sarebbe avvenuta il 13 giugno 2023 alle ore 20.37, esattamente il giorno in cui il GIP Luigi Dainotti ha accolto l’opposizione all’archiviazione del caso, ordinando nuove indagini. Una coincidenza che ha riacceso i riflettori sulla posizione di Visintin.
Sulla vicenda è intervenuto anche Sergio Resinovich, fratello della vittima: «Non mi stupisce nulla, è il solito Sebastiano. Ci sono tante anomalie nelle sue dichiarazioni. Spero che la Procura faccia luce con la massima tempestività». Lo stesso Sergio ha ricordato che anche il cellulare donato da Visintin a un’amica era stato precedentemente formattato.

Anche la cugina di Liliana, Silvia Radin, ha commentato la notizia parlando con Fanpage.it. «Non sono un tecnico, ma questa cosa doveva emergere quattro anni fa», ha detto. «Oggi molto è andato perso. Forse quello che è stato cancellato serviva a nascondere la verità. Ma ora, finalmente, ci stiamo avvicinando a qualcosa di concreto».
Radin, intervenuta anche a Mattino 5, ha dichiarato: «Queste novità ci danno speranza. Se Sebastiano ha davvero cancellato quei file, qualcosa da nascondere c’era. Gli accertamenti spetteranno ai tecnici e alla Procura, ma questa è la strada giusta per restituire dignità a Liliana».
La cugina della vittima ha poi aggiunto che Visintin «dovrà dare molte spiegazioni davanti al giudice, e non potrà più cavarsela con un ‘sono scioccato’. Noi lo siamo molto più di lui. Se fosse stato trasparente, oggi non saremmo qui. Ora sta raccogliendo ciò che ha seminato».
Intanto, con la ripresa delle attività investigative dopo la pausa estiva, sono partiti i nuovi accertamenti tecnici sui reperti raccolti: questa mattina sono stati analizzati gli indumenti trovati addosso a Resinovich al momento del ritrovamento del cadavere, il 5 gennaio 2022 nei giardini dell’ex Opp di Trieste.
Nei prossimi giorni verranno esaminati anche elementi ritenuti cruciali: le lame trovate nell’abitazione di Visintin, il cordino del sacco dell’immondizia in cui era stata nascosta la salma, e fibre tessili estranee agli abiti della donna. Si tratta di accertamenti genetici, merceologici e dattiloscopici.
Oggi, inoltre, sono state prese le impronte digitali di Sebastiano Visintin. La prossima udienza per aggiornare le parti sull’esito delle analisi è stata fissata per il 30 marzo