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Arrestato Flavius Savu: condannato per estorsione, potrebbe collaborare sul caso Poggi

Pubblicato: 09/09/2025 19:22

È stato arrestato a Zurigo, in Svizzera, con un mandato di cattura internazionale il 41enne di origini romene Flavius Savu, condannato nel 2018 a cinque anni di carcere per estorsione aggravata ai danni dell’ex rettore del santuario della Bozzola di Garlasco, don Gregorio Vitali. L’uomo, latitante sin dal processo, insieme al connazionale Florin Tanasie era riuscito nel 2014 a estorcere decine di migliaia di euro al sacerdote, minacciandolo di diffondere video compromettenti. L’inchiesta aveva portato alla luce un giro di ricatti a sfondo sessuale legato al santuario, alimentando nel tempo sospetti e ricostruzioni anche in relazione all’omicidio di Chiara Poggi.

Le versioni contrastanti

Savu, secondo quanto riportato da Il Tempo, avrebbe sostenuto che Chiara Poggi fu uccisa perché a conoscenza degli abusi, anche su minori, che sarebbero avvenuti all’interno del santuario. Una tesi controversa e mai confermata, che si intreccia con altre ricostruzioni. Lo scorso maggio, un presunto memoriale attribuito al nipote di Savu e diffuso da Telelombardia parlava di un giro di prostituzione, senza citare direttamente persone legate all’indagine per il delitto di Garlasco, né Alberto StasiAndrea Sempio.

A rafforzare i sospetti, negli anni, anche la vicenda di un album fotografico con immagini di Chiara Poggi e Stasi in gita al santuario: l’oggetto fu sequestrato a casa di Stasi ma risulta scomparso. Poco prima dell’arresto, Savu avrebbe confermato telefonicamente alla Provincia Pavese un collegamento tra il santuario e il delitto Poggi, pur ammettendo di non conoscere la giovane vittima e di non sapere se Sempio frequentasse davvero quel luogo.

La possibile collaborazione

L’arresto di Savu apre ora nuovi scenari investigativi. Il suo avvocato, Roberto Grittini, ha annunciato che il cliente accetterà l’estradizione e si metterà a disposizione della Procura di Pavia, anche per fornire elementi sul caso Poggi. Resta tuttavia da valutare l’attendibilità del latitante, che dovrà comunque scontare la pena già inflitta per estorsione, prima di capire se le sue dichiarazioni potranno davvero incidere su uno dei casi giudiziari più controversi degli ultimi vent’anni.

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Ultimo Aggiornamento: 09/09/2025 19:25

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