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Vannacci scatenato: “Macron? Un fallito”. Poi attacca Casapound: “Sono come la Salis”

Pubblicato: 09/09/2025 17:05
roberto vannacci

Roberto Vannacci è un fiume in piena. In grande spolvero e piuttosto incontinente nelle dichiarazioni delle ultime settimane, l’ex generale oggi Europarlamentare della Lega ne ha per tutti. In una bella intervista realizzata dal magazine MOW spazia da Paola Egonu al governatore della Lombardia Attilio Fontana, che aveva liquidato le sue ambizioni di potere nella Lega con un eloquente “col c***o che ci vannaccizziamo”. Fino a Macron, cui riserva un epiteto al limite dell’insulto. Insomma, parole tutte da leggere, eccole:

Onorevole, è contento della vittoria ai mondiali di volley della nostra nazionale femminile?
“Sono orgoglioso e mi sono già complimentato con tutti i membri della nazionale femminile per la sbalorditiva e bellissima vittoria”.

Quindi, insomma, ritratta un po’ sulla polemica degli anni scorsi con Egonu?
“Io non ho mai avuto nessuna polemica sul fatto che la signora Egonu sia un’abilissima e bravissima pallavolista italiana. Dovete rileggere quello che ho scritto”.

Certo, senta, CasaPound insorge contro di lei. Dice che il mondo è al contrario ma la gente non è stupida. Lei come commenta?
“Guardi, intanto ci sono un paio di cose. Ho visto lo striscione “Vannacci taci”. Figuriamoci se io chiedo permesso a qualcuno per parlare, tanto meno a loro, quindi continuo a parlare. Seconda cosa: ho visto il loro comunicato. Dicono che non tutto ciò che è giusto è legale. Bene, la stessa frase l’ha detta Ilaria Salis, cercando di giustificare l’occupazione abusiva delle case. Quindi, se loro vogliono accostarsi a Ilaria Salis, facciano pure. Terza questione: sono loro che se la prendono con me, quindi nessuno potrà mai più accusarmi di essere un estremista di destra. Non so cosa vogliano ottenere. Quarta questione: conosco molte persone di CasaPound, con alcune condivido principi e ideali. Io però vado avanti per i miei, senza cambiare atteggiamento in base al consenso presunto del mio elettorato”.

Attilio Fontana invece ha detto “col cavolo che vannaccizziamo la Lega”. Lei che dice?
“Io dico: evviva Fontana ed evviva tutti i leghisti. Facciamo una Lega sempre più grande, più forte e più influente. Ognuno porti il meglio di sé all’interno della Lega”.

Secondo lei in Veneto Zaia correrà con la sua lista o no?
“Mi auguro che in Veneto la Lega ottenga il miglior risultato possibile, con l’apporto di tutti. Sono già stato in Veneto pochi giorni fa proprio per questo, e ci ritornerò per essere il più presente possibile. Mi aspetto che tutti i leghisti facciano la stessa cosa”.

E invece per la Puglia che piani ha in serbo, visto che ha detto che attenderà strategicamente?
“Vediamo quelle che saranno le decisioni. So che i nodi non si sono ancora sciolti a livello di accordi tra i partiti alleati. Certamente saremo presenti anche in Puglia”.

Quindi si candiderà in Puglia lei o no?
“Lei non mi conosce: non svelo mai le strategie prima di metterle in pratica. Vedremo. Come le ho detto, cercheremo di essere presenti e ottenere il miglior risultato possibile”.

In Toscana, secondo lei, è stata una buona idea mettere in prima posizione Cinzia Garofalo, milanese a Grosseto, quando invece magari Paola Piu o Walter Capitani potevano essere più adatti perché almeno interni all’amministrazione?
“Alle elezioni europee ho preso più voti laddove non ero capolista e in circoscrizioni in cui non sono mai stato residente. Quindi il fatto della residenza o dell’essere capolista conta poco: se una persona ha capacità di prendere voti, non fa differenza. Si può partire da qualsiasi posizione, ma chi è bravo arriva primo”.

De Caro, ad esempio, ha detto che ci ha pensato bene prima di candidarsi in Puglia perché conosce Bruxelles. E lei cosa dice sulla sua disponibilità?
“Io ho sempre detto che non prendo in giro gli elettori. Rifiuto le candidature di facciata, quelle in cui si sa già che la persona non assumerà l’incarico. Sento molto forte la responsabilità verso gli elettori che mi hanno eletto all’Europarlamento e quindi sono qua”.

Quindi non abbandonerebbe la sua carica al Parlamento europeo?
“Al momento sono qui e cerco di fare al meglio il mio lavoro per i 560 mila elettori che mi hanno votato. Ricordo di essere l’europarlamentare più votato d’Italia”.

E se lei vincesse le elezioni regionali in un luogo dove si candiderà?
“Prima di vincere bisogna essere candidati”.

E qualora lo fosse?
“Qualora vincessi, sarei una persona molto contenta”.

Va bene, quindi non risponde alla domanda.
“Le ho appena risposto. Mi sembra abbastanza chiaro”.

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