
Nuove dinamiche nel panorama politico italiano. Secondo il sondaggio dell’Istituto Noto presentato a Porta a Porta, le intenzioni di voto al 10 settembre evidenziano piccoli ma significativi spostamenti tra i principali partiti. A perdere terreno sono Fratelli d’Italia e Partito Democratico, mentre il Movimento 5 Stelle registra un incremento.
Fratelli d’Italia si conferma primo partito, ma in calo dello 0,5% rispetto all’ultima rilevazione dell’11 giugno, assestandosi al 30%. Un segnale da monitorare per Giorgia Meloni, che resta comunque stabilmente in testa nelle preferenze degli elettori.
Anche il Partito Democratico perde mezzo punto, passando dal 23% al 22,5%. Il calo sembra indicare una difficoltà nel consolidare il consenso, soprattutto alla luce della crescita dei rivali nel campo progressista.

Il dato più rilevante è quello del Movimento 5 Stelle, che guadagna lo 0,5% e si porta al 13%, confermando una tendenza positiva nelle ultime settimane. Il M5S sembra intercettare parte del malcontento, posizionandosi come terza forza del Paese soprattutto a seguito dell’inasprirsi del conflitto tra Russia e Ucraina negli ultimi giorni, con forti tensioni sul piano internazionale. La posizione di Conte, al momento, sembra una delle più apprezzate,
Tra i partiti di centrodestra, anche Forza Italia cala dello 0,5%, scendendo all’8,5%, stessa percentuale della Lega, che però resta stabile. Entrambi i partiti sembrano faticare a ritrovare slancio, restando molto lontani dai fasti pre-2022.
Cresce invece Alleanza Verdi e Sinistra, che sale al 6,5%, guadagnando mezzo punto. Un risultato che consolida l’area rosso-verde come interlocutore importante all’interno del centrosinistra. Azione recupera terreno e si attesta al 3,5%, in crescita dello 0,5%.

Italia Viva resta stabile al 2%, mentre +Europa e Noi Moderati si mantengono entrambe all’1,5%. Nella fascia dei partiti minori non si registrano scossoni significativi, ma si conferma la difficoltà di superare le soglie di sbarramento.
Nel complesso, il centrodestra si attesta al 48,5%, perdendo un punto percentuale. Il centrosinistra, invece, resta stabile al 30,5%. Il cosiddetto “campo largo” – che unisce Pd, M5S e alleanze minori – arriva al 49%, guadagnando un punto complessivo.
Importante anche il dato sugli astenuti e indecisi, che si attestano al 43%, in calo del 2%. Un segnale di maggiore mobilitazione dell’elettorato, forse in vista delle elezioni europee del 2026 o di eventuali elezioni anticipate.