
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha aperto a Strasburgo il discorso sullo Stato dell’Unione, tracciando le priorità dell’Ue in un momento segnato da guerre, crisi geopolitiche e sfide economiche. Le sue parole hanno sottolineato la necessità di rafforzare l’indipendenza e la coesione interna dell’Europa per affrontare le sfide globali.
L’Europa deve restare unita
Von der Leyen ha definito l’Europa come un continente “in lotta”, una lotta per la pace, per la libertà, per i valori democratici e per la capacità di decidere del proprio destino. Ha ricordato come l’Unione abbia saputo restare compatta in occasioni difficili, dalla pandemia al piano di ripresa, fino al sostegno all’Ucraina e alla crisi energetica. La domanda centrale, ha affermato, riguarda il coraggio e la volontà politica di proseguire su questa strada: “Abbiamo la forza per affrontare questa battaglia o resteremo paralizzati dalle nostre divisioni?”. Per la presidente la risposta è chiara e il suo appello è stato netto: serve unità tra Stati membri, istituzioni e forze democratiche europeiste.
Europe is in a fight.
— European Commission (@EU_Commission) September 10, 2025
A fight for our liberty and our ability to determine our destiny for ourselves.
This must be Europe’s Independence Moment.
A moment we can seize if we're united ↓ https://t.co/2bXvUtfAzP
Von der Leyen, la guerra in Ucraina e le responsabilità della Russia
Un passaggio centrale è stato dedicato alla guerra in Ucraina. Von der Leyen ha ribadito che il conflitto deve terminare con una pace giusta e duratura e che la libertà di Kiev rappresenta la libertà di tutta l’Europa. Ha annunciato la proposta di nuovi strumenti di finanziamento, basati sull’utilizzo dei saldi di cassa legati agli asset russi congelati. Questi fondi permetteranno di sostenere l’Ucraina subito, mentre i beni in sé resteranno intoccati, con l’impegno che Kiev rimborserà i prestiti soltanto dopo che Mosca avrà pagato i risarcimenti. La presidente ha anche confermato l’anticipo di sei miliardi di euro dal prestito G7 e la nascita di un’alleanza industriale sui droni, sottolineando come l’ingegnosità ucraina debba essere sostenuta con una scala produttiva europea. Infine ha annunciato un vertice internazionale per il ritorno dei bambini ucraini deportati, con l’obiettivo di garantire che ogni minore venga restituito alla propria famiglia.
Gaza, la sfida della pace e la soluzione dei due Stati
Molto duro il passaggio sul conflitto in Medio Oriente. Von der Leyen ha definito “inaccettabile” quanto accade a Gaza e ha affermato che la carestia provocata dall’uomo non può mai essere usata come arma di guerra. Ha proposto la sospensione del sostegno bilaterale a Israele e l’introduzione di sanzioni contro ministri estremisti e coloni violenti, insieme a una sospensione parziale dell’Accordo di associazione sulle questioni commerciali. Pur ribadendo l’amicizia verso il popolo israeliano e ricordando il trauma degli attacchi di Hamas del 7 ottobre, la presidente ha sottolineato che l’unico piano di pace realistico resta quello basato sulla soluzione dei due Stati, con un Israele sicuro e un’Autorità palestinese vitale, senza la presenza di Hamas. In quest’ottica ha annunciato la creazione di un Gruppo di Donatori Palestinesi, che includerà uno strumento dedicato alla ricostruzione di Gaza con il coinvolgimento di partner regionali e internazionali.
Difesa europea e sicurezza comune
Von der Leyen ha avvertito che l’economia di guerra di Putin non si fermerà con la fine del conflitto e che l’Europa deve assumersi la responsabilità della propria sicurezza. Pur confermando il ruolo insostituibile della Nato, ha ribadito che solo una difesa europea forte e credibile può garantire la protezione del continente. Per questo ha annunciato investimenti per il rafforzamento del fianco orientale, dallo spazio baltico al Mar Nero, attraverso sistemi di sorveglianza avanzati e un “muro di droni” in grado di monitorare i movimenti delle forze armate. Non si tratta, ha detto, di ambizioni astratte, ma delle fondamenta di una difesa credibile.
Industria, commercio e mercato unico
Ampio spazio è stato dedicato anche alla politica economica. La presidente ha denunciato i rischi che gravano sull’industria europea dell’acciaio, penalizzata dalla sovraccapacità globale e dalla concorrenza a basso costo, con margini compressi che ostacolano gli investimenti nella decarbonizzazione. Per questo la Commissione presenterà un nuovo strumento commerciale a lungo termine che sostituirà le misure di salvaguardia in scadenza, garantendo protezione all’industria europea senza rinunciare a un mercato aperto e competitivo. Von der Leyen ha infine richiamato la necessità di completare il mercato unico, citando le stime del Fondo monetario internazionale secondo cui le barriere interne equivalgono a dazi altissimi, fino al 110% sui servizi. Per superare questa frammentazione, la Commissione presenterà una roadmap fino al 2028, con scadenze politiche chiare per integrare i settori della finanza, dell’energia e delle telecomunicazioni e introdurre una nuova “quinta libertà” dedicata alla conoscenza e all’innovazione.
Un appello finale al coraggio
Il discorso di Ursula von der Leyen si è chiuso con un invito al coraggio e alla responsabilità collettiva. “Abbiamo dimostrato più volte di poter superare le crisi se restiamo uniti. Ora dobbiamo farlo ancora una volta, perché questa è una lotta per il nostro futuro”. L’Europa, ha ribadito, è chiamata a difendere non solo la propria sicurezza e prosperità, ma soprattutto i valori di libertà e democrazia che la definiscono.