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Giorgio Armani, svelati due testamenti segreti: aperti e pubblicati dal notaio a Milano

Pubblicato: 11/09/2025 15:00

Giorgio Armani aveva lasciato non uno, ma due testamenti in forma segreta, scritti di suo pugno e depositati in busta chiusa. Il primo risale al 15 marzo scorso, il secondo al 5 aprile. La loro pubblicazione è avvenuta il 9 settembre presso il notaio Elena Terrenghi, secondo quanto riferito dall’archivio notarile di Milano. Al momento, i contenuti restano ignoti, ma la certezza è che lo stilista, scomparso il 4 settembre a 91 anni, ha pianificato nei minimi dettagli il futuro del suo impero.

Come sempre nella sua vita, anche la successione porta il segno della precisione e della cura estrema che Armani applicava a ogni scelta. Fino all’ultimo giorno, solo lui conosceva esattamente il contenuto di quelle due buste sigillate.

Il futuro del gruppo e gli eredi

È noto che Armani desiderasse affidare un ruolo chiave alla Fondazione Armani, nata circa dieci anni fa assieme al compagno e braccio destro Leo Dell’Orco e a Irving Bellotti, banchiere di Rothschild Italia. La Fondazione sarà con ogni probabilità il perno attorno a cui ruoterà la continuità del gruppo. Non avendo figli, Armani aveva piena libertà di disposizione: non era vincolato dalle quote di legittima, solitamente riservate a coniuge e discendenti diretti. Gli eredi principali saranno quindi i tre nipoti – Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio, e Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna – insieme a Dell’Orco.

Ma non si tratta soltanto del colosso della moda, di cui Armani possedeva il 99,9%. In gioco c’è anche un patrimonio immobiliare vastissimo: la villa a Pantelleria, la residenza di Forte dei Marmi con lo storico locale La Capannina, la casa di via Borgonuovo a Milano, Villa Rosa nell’Oltrepò Pavese, oltre a proprietà a Saint Moritz, Parigi e Saint Tropez. A ciò si aggiungono le opere d’arte collezionate negli anni. Non si esclude che nei testamenti possano comparire lasciti a collaboratori storici, figure che lo hanno accompagnato sin dagli esordi, o a enti benefici e cause sociali che Armani sosteneva con discrezione.

L’omaggio di Milano

Nel frattempo, prende avvio l’iter per l’iscrizione dello stilista nel Famedio del Cimitero Monumentale, dove riposano i grandi milanesi. «Posso confermare che abbiamo ricevuto il consenso della famiglia per l’iscrizione al Famedio di Giorgio Armani, che mi pare già una cosa importante», ha dichiarato il sindaco Beppe Sala. Nessuna eccezione, invece, per l’intitolazione di una via o di una piazza: «Ormai sono nove anni che faccio il sindaco, la regola è che si aspetta dieci anni. Quello che abbiamo fatto per Veronesi lo faremo per Armani», ha aggiunto Sala.

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Ultimo Aggiornamento: 11/09/2025 16:34

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