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“Nuovi elementi, cambia tutto”. Garlasco, il medico legale annuncia la svolta: cosa succede

Pubblicato: 11/09/2025 11:17

A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia in via Pascoli a Garlasco, restano ancora molti dubbi irrisolti. Tra questi, l’esatta epoca del decesso, il numero dei colpi inferti alla vittima e soprattutto l’identità dell’arma del delitto, mai ritrovata. La Procura di Pavia ha ora deciso di riaprire alcuni filoni dell’inchiesta, affidando le indagini a un nuovo team di esperti medico-legali.

Tra i consulenti nominati spicca il nome della professoressa Cristina Cattaneo, docente ordinaria all’Università degli Studi di Milano e figura di spicco nel campo dell’antropologia e patologia forense. L’esperta avrà il compito di riesaminare gli elementi raccolti durante la prima autopsia, per verificare se – grazie all’evoluzione delle tecnologie scientifiche – sia possibile ottenere nuovi elementi oggettivi sulla dinamica del delitto.

L’autopsia effettuata all’epoca presentava numerose criticità metodologiche: mancavano dati fondamentali come il peso corporeo della vittima e le temperature ambientali della tavernetta in cui il corpo era rimasto fino al ritrovamento. Questi elementi avrebbero potuto fornire indicazioni più precise sull’orario della morte. Inoltre, non è mai stato stabilito con certezza quanti colpi furono inferti all’interno della scena del crimine.

Il medico legale Vittorio Fineschi, intervenuto durante una puntata del programma “Zona Bianca” su Rete 4, ha spiegato che si procederà a una rivalutazione completa dei reperti, con l’obiettivo di fornire risultati oggettivi e attuali. Si tratta, nelle sue parole, non solo di una ricostruzione storica ma di un’analisi tecnica basata su standard scientifici moderni.

Particolare attenzione sarà dedicata alla Tac eseguita sul cranio di Chiara Poggi. All’epoca furono rilevate particelle metalliche sui frammenti ossei, ma non fu possibile stabilirne con certezza la composizione. Con i mezzi attuali, sarà possibile capire se si tratta di una lega metallica o di un metallo puro, permettendo forse di risalire alla natura dell’oggetto contundente usato per colpire la giovane.

Parallelamente, si è svolto nelle scorse ore il maxi incidente probatorio disposto dalla gip Daniela Garlaschelli. Durante le operazioni nella Questura di Milano, l’esperto dattiloscopico Domenico Marchegiani ha individuato otto impronte digitali parziali su un sacchetto di cereali e due impronte su un sacchetto della spazzatura sequestrato nel 2007, ma mai analizzato fino ad oggi.

Secondo l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, queste nuove impronte non apparterrebbero al suo assistito e, come molte delle precedenti, potrebbero non portare a risultati utili. Tuttavia, le ultime rilevazioni presentano almeno dieci creste papillari, il numero minimo per essere analizzate e confrontate con quelle già presenti in archivio.

Più prudente si è mostrato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio. Ha dichiarato che sarà necessario verificare la validità tecnica delle impronte e solo in seguito sarà possibile valutare se abbiano rilevanza investigativa. Il nuovo materiale, se confrontabile con le impronte raccolte nel 2007, potrebbe offrire spunti investigativi decisivi.

Le nuove attività peritali, unite all’evoluzione delle tecniche scientifiche, riaprono dunque la possibilità di una svolta nel caso di Chiara Poggi. Dopo anni di incertezze e interrogativi, la famiglia e l’opinione pubblica attendono che emergano finalmente risposte chiare su un delitto che ha scosso profondamente il Paese.

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